Manutenzione del Fisco, si comincia dai parrucchieri
Presto saranno nuovi studi di settore a «fotografare» la situazione di gelatai, meccanici, dentisti, tassisti, parrucchiere e altri settori per un totale di 660.000 contribuenti che, già a partire dall'anno di imposta 2004, verosimilmente si troveranno a pagare più tasse. Ieri la Commissione di esperti ha dato il parere positivo a 28 studi; tra un mese, il 16 febbraio, toccherà ad altri 33. Ma la revisione in complesso interesserà un'ottantina di studi per i quali il lavoro di revisione già è stato completato nelle scorse settimane. Per questo primo blocco ora si attende solo l'apposito provvedimento dell'amministrazione finanziaria. Ufficialmente nessuno vuole parlare di aumento delle tasse. «Abbiamo lavorato per rendere gli studi più rispondenti alla realtà », dichiara infatti Giampiero Brunello, il presidente della So.Se, la società degli studi di settore. Ma di fatto l'affinamento dei parametri ha proprio l'obiettivo, «cifrato» dalla Finanziaria per diversi miliardi di euro, di avere un maggiore gettito per le casse del fisco. Dalla riunione di ieri spunta anche un novità: negli studi verranno indicate, dove possibile, le tariffe applicate nel settore per «inserire - spiega Brunello - un elemento di terriotorialità». Si parte con barbieri e parrucchieri ma dal prossimo mese peserà sul conto delle tasse, in maniera differente tra Nord e Sud ma anche da città a città, anche il prezzo del caffè, della pizza e del conto in lavanderia. Ma non solo: gli studi si adeguano anche alla nuova realtà lavorativa e «verranno richieste - spiega l'Agenzia delle Entrate - informazioni sul personale non dipendente». La revisione degli studi di settore sta avvenendo con «un percorso sufficientemente condiviso dalle associazioni», commenta Andrea Trevisani, esperto fiscale della Confartigianato. Dei ventotto studi sui quali la Commissione di esperti ha ieri dato parere favorevole, quattro riguardano il settore manifatturiero, quattro i servizi, quattro le attività professionali, e il rimanente il commercio. Il lavoro che si sta facendo in questi giorni d'altro canto, era già stato previsto dalla Manovra approvata sul finire dello scorso anno. Gli studi avranno un effetto retroattivo sul 2004 ovvero e varranno dunque già per il pagamento delle prossime tasse. Resta un nodo, quello dei professionisti, che chiedono di mantenere la sperimentalità degli studi per quanto li riguarda.