Mastella torna nella Gad, la farsa è finita
L'intesa a cui si lavora prevede il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo politico dell'Udeur. Ora diversi alleati si augurano che la pace sia sancita in modo chiaro e definitivo. Secondo la Velina Rossa, la nota politica redatta dal cronista Pasquale Laurito, l'accordo garantirà al partito di Mastella una presenza importante in Parlamento dal 2006: l'Udeur avrebbe così «la possibilità di costituire nella prossima legislatura un gruppo a Montecitorio tra i 10 e i 20 deputati e uno a Palazzo Madama forte di 10 senatori». Il segretario del Campanile nega («allo stato non c'è nessun accordo»), così come fanno al quartier generale del partito, dove però si ammette l'esistenza di un confronto che potrebbe concludersi positivamente. «Nessun accordo è stato concluso - spiega Stefano Cusumano, capogruppo alla Camera - ci sono incontri che affrontano la questione del ruolo dell'Udeur nella Gad. Si è ragionevolmente avviato un confronto su basi positive e costruttive che ci lascia ben sperare sull'esito finale. Noi abbiamo posto dei paletti ben precisi sul significato del centro e sul nostro ruolo nella coalizione. Romano Prodi in passato ha sottolineato l'importanza del nostro ruolo di frontiera e ci aspettiamo che ribadisca questo riconoscimento». L'Udeur conferma quindi che tra i dirigenti del partito ed esponenti del centrosinistra sono in corso dei contatti che potrebbero nel brevissimo periodo portare a degli incontri risolutivi. Anche alcuni degli alleati assicurano che la chiusura dell'intesa è molto vicina e che si aspetta soltanto il timbro dell'ufficialità. Anche se, nuovamente, a gelare gli entusiasmi è Mauro Fabris: «Ma quale accordo e poltrone. Le nostre sono ragioni politiche», spiega il capogruppo del Campanile al Senato. Più tardi ci pensa lo stesso Mastella a far sapere che l'intesa non è chiusa: «Io non ho sancito nessun accordo e Prodi l'ho sentito solo per gli auguri festivi. Abbiamo posto delle questioni politiche, alle quali non è stata data risposta». In tarda serata, intervistato su Raitre a Primo Piano, ci pensa Prodi a chiarire la situazione: «Non so se sia dietro l'angolo o no un accordo, ma noi abbiamo preso molto sul serio i discorsi di Mastella, perchè ha sollevato problemi politici e non di piccolo cabotaggio e io spero proprio che si vada verso una soluzione». E sull'accordo siglato l'altro ieri nella Margherita e nel Centrosinistra: «Dicano quello che vogliono: quando noi facciamo la pace o c'è un accordo tutto questo è finto, quando c'è una guerra è reale...». Ancor più interessante quest'altra dichiarazione di Prodi: «Nel mio futuro non ho mai visto il Quirinale, perchè mi sono sempre visto più in un'opera quotidiana di governo e quindi il mio obiettivo è proprio Palazzo Chigi, più modesto del Quirinale, ma ugualmente importante». A fargli eco, da "Ballarò", è Walter Veltroni, suo presunto avversario per la leadership ulivista: «È Romano la persona giusta. So che di solito in politica è difficile che uno dica di un altro che è meglio di lui. Ma io lo faccio perchè sono convinto che Romano sia meglio di me per fare questo lavoro». Ma, gli ha chiesto Floris, se per una strana combinazione le venissero a chiedergli di farlo? «No guardi - ha risposto il sindaco di Roma - io faccio un lavoro che per quanto mi riguarda è il più bello che abbia mai fatto. Un lavoro durissimo e meraviglioso. Ho trovato la mia dimensione e se è possibile la proseguirò».