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D'Alfondo rinuncia In Abruzzo è crisi

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La decisione è stata resa nota dallo stesso D'Alfonso ieri sera a Pescara poco prima dell'inizio del tavolo del centrosinistra convocato per decidere sulla scelta da realizzare dopo il varo della nuova normativa regionale sulle condizioni di ineleggibilità alla carica di consigliere regionale. Proprio ieri infatti è stata promulgata la legge regionale 51/2004 recante «disposizioni in materia di ineleggibilità, incompatibilità e decadenza dalla carica di consigliere regionale» che da qualche settimana ha acceso il fuoco delle polemiche fra i due schieramenti. Infatti la nuova legge impone ai sindaci delle città con popolazione superiore ai cinquemila abitanti ai presidenti delle amministrazioni provinciali e agli assessori provinciali che intendono candidarsi alle elezioni regionali di dimettersi 90 giorni prima delle elezioni. In fase di prima applicazione le dimissioni dovranno avvenire entro 20 giorni dalla data di pubblicazione della legge. Proprio queste nuove disposizioni hanno spinto il sindaco di Pescara a rinunciare all'offerta che gli era stata proposta restando alla guida dell'amministrazione comunale della sua città ed evitando nel contempo prima il commissariamento dell'ente e poi il ritorno anticipato alle urne. Cambiano a questo punto gli scenari della politica abruzzese per il centro sinistra impegnato ora a trovare nuove soluzioni anche se in queste ore le candidature più accreditate risultano essere quella dell'europarlamentare Ottaviano Del Turco (Sdi), dell'on. Franco Marini (Margherita) e del capogruppo dei Ds in consiglio regionale Gianni Melilla. Intanto in attesa delle primarie di domenica in Puglia tra Antonio Boccia (Margherita) e Niki Vendola (Prc), resta da definire il candidato della Basilicata. Quasi certamente sarà il Dielle Vito de Filippo.

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