Veltroni vince le primarie. Di Diaco
Certo, non sono ancora quelle che il Professore vorrebbe far svolgere subito dopo il voto delle regionali, ma quelle organizzate ieri mattina da Pierluigi Diaco durante la trasmissione «Servizio pubblico» su Radio 24 — il Sole 24 Ore. Un successo che comunque in Campidoglio, specialmente nell'entourage del sindaco, è stato accolto con grande soddisfazione. Insomma un altro piccolo segnale che, se Prodi dovesse abdicare dopo un risultato non proprio felice alle regionali, magari aiutato in questo dall'alto tasso di litigiosità del centrosinistra, il candidato naturale a sostituirlo sarebbe proprio il sindaco di Roma. Il sondaggio era stato annunciato da tempo e ieri mattina sono arrivate 692 telefonate di ascoltatori che hanno dato la loro preferenza. Veltroni si è imposto di misura su Romano Prodi, sia nelle telefonate che negli sms. Dietro al sindaco di Roma e al Professore sono arrivati, seppure distanziati di molto, il responsabile economico della Margherita Enrico Letta ed il segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti. Pochi sostenitori, invece, per il professor Mario Monti, appoggiato soprattutto via sms. Questo per quanto riguarda i cinque candidati che la trasmissione ha scelto di sottoporre al giudizio degli ascoltatori. Sono arrivate, infatti, telefonate a sostegno anche di altre personalità del centrosinistra non inserite nella competizione, come Massimo D'Alema, Sergio Cofferati, Francesco Rutelli, Rosi Bindi e Pierluigi Bersani, posizionatosi molto bene e spesso affiancato al nome di Enrico Letta. «È interessante vedere — ha spiegato Diaco durante la trasmissione — che a favore di Veltroni si sono schierati in particolare i giovani e tutti quegli elettori che vogliono un ricambio generazionale dei leader, mentre i sostenitori di Prodi hanno chiamato soprattutto dal Sud e si sono dichiarati come maggiormente legati alla tradizione dei partiti. Peraltro è sorprendente il dato che vede molti elettori di centrodestra, soprattutto di Roma, dare il proprio sostegno al sindaco». Dunque per Veltroni un'altra attestazione di stima da parte del popolo del centrosinistra. Certo il successo delle primarie organizzate da Pierluigi Diaco non significa che il sindaco possa andare a chiedere ufficialmente di candidarsi come leader per le politiche del 2006. Sia perché ha detto e ripetuto di voler continuare a fare il primo cittadino per un altro mandato (che scadrà proprio lo stesso anno) sia perché il suo è un lavoro molto più sotterraneo. Per sapere se la scelta ricadrà su di lui bisogna, infatti, prima di tutto aspettare il voto delle regionali di aprile. Se il risultato non fosse esaltante Prodi verrebbe di fatto messo da parte. Ma anche a quel punto Veltroni non avrebbe libertà di movimento. Legato al suo impegno di ripresentarsi sindaco dovrà aspettare che sia la coalizione ad andare da lui pregandolo di accettare l'investitura di sfidante di Berlusconi. Ma che Veltroni, in cuor suo, ci pensi lo rivela anche un particolare che non è sfuggito a chi conosce bene il sindaco: per la prima volta nel discorso di fine anno ai dipendenti capitolini non ha concluso dicendo che, se i cittadini vorranno, si candiderà a sindaco anche dopo il 2006. Semplice dimenticanza? Pa. Zap.