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«Saremo noi il motore della futura Federazione»

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Il partito è passato dalla tesi del 7 a 7 a quella del 7+ in vista delle Regionali, proponendo la presentazione della lista unitaria in più di sette regioni. Il più soddisfatto di tutti è il capogruppo della Margherita al Senato, il prodiano Willer Bordon: «La Direzione di oggi ha fatto passi avanti sui punti che ritenevo importanti: la leadership di Prodi con l'accelerazione delle elezioni primarie; la Margherita intesa come il motore della federazione; le liste unitarie da sostenere nella prevalenza delle regioni». La teoria della Margherita come «motore» della Fed non potrebbe infastidire i Ds o alcune componenti di questo partito? «Non credo assolutamente. Anzi, i nostri alleati del centrosinistra sono soddisfatti che la Margherita ritrovi la sua unità e la pienezza delle sue funzioni». Ha chiesto di prendere qualche provvedimento nei confronti del direttore di «Europa» Nino Rizzo Nervo. Il quotidiano della Margherita ha messo più di una volta il partito in imbarazzo. «Io sono giornalista. Non ho mai chiesto provvedimenti nei confronti di nessun collega. Al di la della sgradevolezza del corsivo di venerdì di Europa c'era una evidente scelta di campo in quella infelice provocazione che veniva fatta in quell'articolo. A questo punto bisogna chiarire che cosa è Europa. Per me deve essere il giornale, non l'organo, di tutta la Margherita. Ma soprattutto un giornale prodiano. Perché Prodi è l'ispiratore della Margherita, il capo dell'Ulivo. Non può essere una goliardica provocatrice». Ma se è «l'ispiratore della Margherita» perché non era presente alla Direzione? «Romano Prodi ci può essere alle riunioni della Margherita e delle altre forze dell'Ulivo quando vuole. Prodi è il più vicino alla Margherita, ma è anche il punto di riferimento di un'area più larga del partito». La teoria mariniana del 7 a 7 per presentare la lista unitaria è stata superata. Oggi la nuova proposta è quella della presentazione prevalente della Fed. Cosa significa? «Il punto non era questo. Il problema non era numerico. È evidente che si può fare la lista unitaria in tutte le regioni e non credere in questo processo. Noi chiedevamo che le cose andassero di pari passo. E abbiamo chiesto che, anche dove non fosse presente la lista unitaria, vi fosse il simbolo di Uniti per l'Ulivo in quello della Margherita. Nel documento si dice che la lista ci sarà nella prevalenza delle regioni, quindi in più delle 7 regioni di cui si era parlato». Vi siete stretti la mano con Rutelli? «Lo facciamo ogni giorno. Saluto normalmente tutti. Sarebbe davvero singolare che non stringessi la mano del Presdiente del mio partito».

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