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Rai, parte la corsa alla poltrona dell'ad

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Stanno infatti per finire i tempi dei presidenti-dittatori alla Roberto Zaccaria o dei super direttori generali d'assalto alla Flavio Cattaneo. A governare il servizio pubblico sarà infatti una triade dove il ruolo dell'amministratore delegato sarà la pedina vincente. Per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione Rai è già in atto da tempo uno scontro tra chi vorrebbe che la partita partisse tra breve (tra l'altro Veneziani si è detto pronto a fare le valige anche subito se le istituzioni dovessero deciderlo) per arrivare alle elezioni con un nuovo vertice, e chi invece prevede il cambio non prima di giugno, a giochi politici fatti. Ma il risultato, alla fine non cambierà. Nel nuovo vertice infatti presidente e dg dovranno lasciare molto spazio alla figura dell'amministratore delegato, frutto del nuovo assetto societario. E se il CdA sarà a nove membri, quindi più pluralista, anche il «trio» dei comandanti sarà sicuramente multicolore. È evidente che la corsa al toto poltrone sia già aperta ad un certo livello. Si fanno i nomi di candidati alla presidenza come Marco Staderini e Piero Gnudi vicini all'Udc, Claudio Petruccioli (ds) o di un gran commis dello Stato, come Monorchio o De Rita, sull'esempio «storico» dell'ambasciatore Quaroni. Invece, come direttore generale si pensa ad Alessio Gorla (FI) tra gli interni, o a Mauro Masi della Presidenza del Consiglio e Stefano Parisi, ex direttore generale Confindustria. Difficilmente infatti Cattaneo rimarrà con un ruolo ridimensionato e qualcuno già lo vede come nuovo ad delle Poste. Ma è proprio sul nome del nuovo amministratore delegato che la partita è ancora del tutto aperta. Un ruolo di un'importanza strategica e aziendale enorme e che farà parte in Consiglio come nelle società normali. Diversa la posizione del dg che conserverà il compito di proporre in Consiglio, con un ruolo di gestione pratica della società. Le grandi decisioni però verranno prese dal CdA e ad insieme. Insomma, anche dal punto di vista politico quella dell'amministratore delegato sarà la poltrona più ambita da occupare. Fonti vicine al ministero del Tesoro lasciano trapelare che per quella posizione si sceglierà solo un manager di provata esperienza nel settore. Tale può essere, internamente alla Rai, Giancarlo Leone, amministratore delegato di RaiCinema, stimato dalla presidenza del Consiglio e dal neo-vicepresidente Follini, con risultati ottimi nel cassetto. Oppure si troverà un esterno. Non è detto poi che per accontentare la Lega non si possa pensare di destinare all'ex consigliere Ettore Albertoni una vicepresidenza, prevista nel nuovo statuto. Per quanto riguarda invece il CdA si punterebbe alla conferma di Veneziani, Alberoni e Petroni, mentre per l'opposizione in lizza ci sono ex Rai come Mattucci, Rizzo Nervo e il sempreverde Curzi. Nel frattempo a Viale Mazzini e Saxa Rubra si sta formando un nuovo sindacato nato dalle ceneri del Singrai e che accoglierà gli scontenti dell'Usigrai e chi non ha mai abbracciato le tesi del sindacato di sinistra.

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