Federazione, i partiti piccoli frenano
Udc e Nuovo Psi sono perplessi sul nuovo soggetto che dovrebbe superare la Casa delle Libertà
Mentre An e Forza Italia spingono sull'iniziativa, Udc e Nuovo Psi frenano. O meglio, preferiscono vederci più chiaramente. Preme sulla proposta lanciata da Malgieri (An) e raccolta da Bondi (Fi) il ministro Maurizio Gasparri: «Da tempo ho lanciato l'ipotesi di una federazione della Cdl. Quindi sono d'accordo con Bondi e Malgieri per tutto ciò che veda unito il centrodestra, un patto federale che riguardi anche un confronto con altre forze, quali i radicali o l'Udeur». L'esponente di An ricorda in proposito che il primo appuntamento sarà quello del «21 e 22 gennaio a Todi organizzato da Ferdinando Adornato e dalla federazione Liberal. Ci siamo già incontrati - spiega il ministro - per parlarne. Sarà l'occasione per muovere i primi passi per la costituzione di una federazione». Dunque, conclude Gasparri, «non solo condivido la proposta di Bondi, ma sono anche operativo». Un altro ministro, Carlo Giovanardi, (Udc) frena: «Una proposta non realistica». «In politica - dice - bisogna essere realisti: la Casa delle libertà è composta da sei partiti ed è opportuno che sia a livello di governo che di realtà locali, ci siano momenti di confronto permanente - afferma - e andrebbe già bene se ci fosse questo confronto continuo sui programmi. Andare più in là di questo non è realistico». «È necessario - conclude Giovanardi - salvaguardare la propria identità». Dello stesso tenore anche la presa di posizione di Bobo Craxi: «La Federazione di destra non ci interessa, non è la nostra prospettiva perché a quel punto sarebbe superflua una presenza socialista dentro una formazione di questo tipo». La proposta raccoglie consensi dentro Forza Italia. Per Alfredo Biondi, neopresidente del Consiglio nazionale di Fi, bisogna stare attenti al significato etimologico di federare che «deriva dal latino foedus e vuol dire fare un patto tra soggetti diversi che unisce e vincola su un programma comune. Federare va inteso nel senso di unire nella diversità, e non certo fondere insieme diverse identità. Insomma - precisa il vice presidente della Camera - va bene la federazione dei partiti, ma non il partito unico. Meglio avere più ami per pescare, così si prendono più pesci. Quello di Bondi è sicuramente un buon progetto». Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione elettorale di Fi aggiunge: «È un'ottima l'idea di una federazione della Cdl, perché può dare una marcia in più alla coalizione e una prospettiva a lungo termine da realizzare. Soprattutto, favorisce la semplificazione del quadro politico, può dare più compattezza ai programmi e maggiore beneficio ai cittadini che potranno scegliere una coalizione con un programma e un leader ben definiti». Angelo Sanza, responsabile dei rapporti con le istituzioni del movimento azzurro, condivide il disegno della Federazione e vede nel futuro un partito. «La coalizione del centrodestra ha realizzato quasi interamente il programma di governo. Ma ora necessita di una maggiore coesione per dare alla Cdl una identità che superi le provenienze politiche e culturali delle attuali componenti per farne una forza politica in grado di contrapporsi all'arcipelogo del centrosinistra». F. D. O.