Ds come la Dc, è guerra delle tessere

In sostanza, tra i diessini ci si scanna in una lotta delle tessere all'ultimo sangue. Un'antica pratica, per la quale la vecchia Dc era maestra. E così il deputato diessino Fabio Mussi, arriva a Enna e scopre che «nelle tessere del 2004 mancano la data e la firma dei tesserati e sono state pagate tutte 10 euro ciascuna». A questo punto, il vice presidente della Camere dei Ds tira le somme: «La commissione nazionale per il congresso ha dichiarato nullo il tesseramento per il 2004 della Federazione dei Ds di Enna». E subito, Mussi, lancia un appello al suo segretario Piero Fassino: «Siamo disponibili a soluzioni unitarie in Sicilia che riguardano la politica e gli uomini nel quadro di un rinnovamento del partito improntato alla chiarezza e al rispetto delle regole». Insomma, ingredienti sufficienti per subito innescare una polemica tra lo stesso Mussi e gli esponenti diessini della federazione siciliana. E, in particolare, dei Ds della provincia di Enna che oggi sono chiamati al relativo congresso locale. Immediata la replica del segretario regionale dei Democratici di sinistra, Antonello Cracolici: «Il congresso di domani (oggi, ndr) è formalmente legittimo». E, rivolgendosi a Mussi, aggiunge che «le polemiche hanno superato il limite del buon gusto». Dunque, è guerra di tessere tra le correnti interne ai Ds o sono i primi segnali che fanno emergere una spaccatura tra la sinistra in tema di Fed o Gad della coalizione d'opposizione? Di certo, il «caso» Enna" non è isolato. Anche in Campania tira la stessa aria. Eloquente l'alto esponente dei Ds, Pietro Folena, che un paio di mesi fa, rivolto verso alcuni esponenti del suo stesso partito, ha detto: «Mi preoccupa molto che in questa specie di grande correntone doroteo che si sta formando in Campania...». E va giù subito al sodo, parlando del contestato tesseramento in Campania e sottolineando che il fatto che «due sezioni che hanno 3.000 tessere sulle 15.000 dell'intera federazione e 20 sezioni che non hanno tessere, testimonia che sono stati usati metodi volti a condizionare troppo». Dunque, riaffiorano le correnti e con loro metodi di vecchia data per farle contare di più: basta produrre tante tessere. In questo scenario, la sinistra e il Correntone Ds, sempre nella zona di Napoli, si sono scagliati contro i bassoliniani, accusandoli di avere gonfiato il tesseramento ad arte in vista del congresso, denunciando una serie di abusi e anomalie. Ricordiamo che sia in Campania, sia in Sicilia, già ci sono stati ricorsi in merito al tesseramento alle rispettive commissioni elettorali regionale e provinciale. Come ci sono ancora in atto ricorsi alla commissione nazionale.