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Si scatenano gli ultrà. E Prodi sta zitto

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Silenzio anche da tutti i big dell'Ulivo. Adesso nel centrosinistra prevale il grande imbarazzo

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Persino Bertinotti. Parla un timido Castagnetti. Silenzio dall'Ulivo. Parla l'ala sinistra della Grande alleanza democratica. Spara Antonio Di Pietro. Parole di fuoco da Marco Rizzo. Non c'è dubbio che la situazione è letteralmente sfuggita di mano al centrosinistra. Forse l'unico a mostrare più saggezza è proprio il muratore che ha tirato il cavalletto contro Berlusconi la sera di San Silvestro: Roberto Del Bosco ha subito detto che chiederà scusa, forse per lettera. Per il resto, nell'opposizione si scatenano gli ultrà. Parla tutta l'estrema sinistra, i pasionari e quelli dell'antiberlusconismo militante. Basti pensare che dalle fila della Fed si è alzata una sola voce, quella appunto del capogruppo alla Camera della Margherita, Pierluigi Castagnetti, il quale, da buon democristiano, si tiene lontano dalle condanne: «I poeti sono uomini liberi e coraggiosi, se sono veramente tali — afferma l'ex leader del Ppi — E il senatore Luzi è uno dei maggiori poeti, cioè dei maggiori spiriti liberi e coraggiosi sulla scena europea». «Il suo pensiero — aggiunge Castagnetti — può essere condiviso o contrastato ma merita rispetto come lo merita sempre il pensiero degli uomini che pensano. Evidentemente per gli esponenti della destra, che in Italia osa definirsi Casa della libertà, l'unica libertà che merita rispetto è quella di dire le cose che a loro fanno piacere. La democrazia ha bisogno sempre, chiunque governi, di uomini liberi e scomodi». Parole arrivano dal leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che accusa Berlusconi di voler per forza «politicizzare» il caso. «Il senatore Luzi è solo una persona che ha il coraggio di dire quel che pensa e che molti di noi pensano. Il presidente del Consiglio Berlusconi anche in occasione della ingiusta e stupida aggressione subita, ha cercato e sta cercando l'occasione per imbambolare l'opinione pubblica: trasformando in un caso politico solo ciò che è in realtà un caso clinico e umano, e come tale doveva rimanere ed essere trattato». Parla invece la frangia più estrema del centrosinistra, i Comunisti Italiani, che per bocca di Marco Rizzo, capogruppo alla Camera, difendono a spada tratta Luzi. «È proprio vero che la lingua batte dove il dente duole, altrimenti sarebbe incomprensibile questo pronto inalberarsi di Cicchitto contro un uomo di grande cultura come il poeta Mario Luzi per avere semplicemente e garbatamente espresso le sue opinioni circa l'aggressione al premier. Cicchitto è scandalizzato della comparazione tra il Berlusconi che viene contuso da un trepiedi e mostra un cerotto dietro l'orecchio e Mussolini che viene ferito da un proiettile e si mette un vistoso cerotto sul naso. Dove sta il problema? — chiede Rizzo — Forse nel fatto che il cerotto non è l'unica cosa che fa da trait d'union tra il Ventennio e "l'era berlusconiana": un altro tratto caratteristico paragonabile è la progressiva ma inesorabile occupazione di spazi e poltrone a danno dell'agibilità democratica nel nostro Paese». «Come giudica Cicchitto le nomine dell'Antitrust, dove sono stato nominati persone non per le competenze ma la provenienza politica? E per fortuna - conclude l'europarlamentare del Pdci - si parlava di uno strumento di garanzia...». Spazio anche ai no global. «An propone l'ergastolo per chi attenta al premier e svariati anni di carcere per chi ne offende il suo prestigio. Se questa proposta di legge venisse approvata, i primi a dover andare in carcere sono i suoi stretti collaboratori Previti e Dell'Utr», spiega in una nota Francesco Caruso, portavoce del movimento dei disobbedienti di Napoli.

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