Mussolini con Silvio
«È lui che istiga alla violenza, vedo che la maturità senatoriale in certi casi non arriva ma arriva solo la senilità. Luzi è meglio che si rimetta a scrivere poesie e che se le legga da solo la sera prima di addormentarsi perchè tanto le sue non le legge nessuno», ha detto la nipote del duce. Quanto al paragone tracciato da Luzi tra Benito Mussolini e l'attuale presidente del Consiglio, la Mussolini ha dichiarato: «Sono paragoni che lascerei perdere... Berlusconi è stato attaccato e mio nonno quando era a capo dell'Italia ha ricevuto aggressioni e violenze di tutti i tipi, per non parlare di ben altro». «Luzi deve sempre fare riferimenti storici che sono il frutto di intolleranza e violenza a tutti i livelli - ha proseguito -. Anche mio nonno ha subito veri e propri attentati all'occorrenza sventati, e lui non aveva neppure bodyguard». Per la Mussolini, «la grave conseguenza di questi episodi è che spesso si finisse per ritirarsi evitando le passeggiate e il contatto con la gente: cosa invece importante per il benessere della politica, dalla quale la gente finisce invece per allontanarsi». «Trovo invece grave - ha concluso la Mussolini- che l'aggressore sia uscito dal carcere. Io l'avrei tenuto dentro un po' di più per dare un segnale correttivo, che invece è mancato». L'ex deputata di Alleanza nazionale, dal momento della sua uscita dal partito di Gianfranco Fini, aveva riservato battute salaci anche all'indirizzo del premier con il quale pure aveva avuto un buon rapporto personale. Lo stesso Cavaliere, nel corso della conferenza stampa di fine anno, aveva aperto alla possibilità di un'intesa con il movimento di estrema destra. La risposta della Mussolini era stata negativa: «Alle regionali il nostro partito correrà solo in tutte le quattordici regioni che tornano alle urne», aveva sottolineato la leader di Alternativa sociale.