Luzi esagera contro Berlusconi, insorge la Cdl
Tutto nasce da un'intervista dove il poeta fiorentino da poco arrivato al Senato dice che Berlusconi l'aggressione «se l'è cercata». In più Luzi paragona il premier a Mussolini: entrambi vittime di un'aggressione, entrambi presentatisi davanti ai fotografi con un cerotto (Mussolini sul naso, Berlusconi sul collo) per «speculare» sull'accaduto a fini propagandistici. Parole che scatenano la reazione del centrodestra. Un diluvio di critiche, da tutti i partiti della coalizione, con punte polemiche che toccano anche il Quirinale per la nomina di Luzi a senatore a vita. «Delirante», «fazioso», «intollerante», sono gli epiteti più gettonati. «Luzi dimostra una intollerabile faziosità », attacca il vice coordinatore di Forza Italia Fabrizio Cicchito. «Le parole di Luzi sono gravi quanto l'aggressione fisica di Piazza Navona perché alimentano un pericoloso clima d'odio», rincara la dose Renato Schifani, capogruppo di Forza Italia al Senato. E mentre il ministro della Giustizia Castelli sostiene che «tra i meriti di Luzi sicuramente non c'è la coscienza democratica visto che di fatto ha avallato un gesto di violenza», il ministro di An Gasparri dice che il poeta senatore «alimenta la tensione». Gasparri, poi, si rivolge a Ciampi: «A questo punto si impone una riflessione da parte del Quirinale. Chi riceve la più alta onorificenza della Repubblica deve avere un atteggiamento irreprensibile e costituzionalmente corretto». Come dire, Ciampi, in futuro, sia più attento. Un deputato di Alleanza nazionale Gennaro Coronella propone di punire con l'ergastolo ogni attentato contro il presidente del Consiglio. Di fronte al fuoco di fila del centrodestra, Luzi, dalla sua casa di Firenze, replica confermando la sua analisi e chiedendo di mettere fine alle polemiche: l'episodio in sè è «deprecabile», ma «il clima di contrapposizione faziosa che si è sostituito alla normale dialettica politica favorisce questi scatti». Luzi non ha simpatia per il giovane turista che ha lanciato il treppiede della macchina fotografica contro Berlusconi: «Dirà il giudice se ha ceduto a un impulso insensato, è un criminale o semplicemente un debole di nervi». Ma aggiunge: «Mi dispiace che in Parlamento ci siano degli eletti che hanno tempo da perdere». E la richiesta di dimissioni? «No comment», si limita a dire. Le difese di Luzi vengono prese dal centrosinistra. «Il suo pensiero può essere condiviso o contrastato ma merita rispetto», è l'esortazione del capogruppo della Margherita Pierluigi Castagnetti, che aggiunge: «La democrazia ha bisogno sempre, chiunque governi, di uomini liberi e scomodi». Il capogruppo dei comunisti italiani al parlamento europeo Marco Rizzo trova giusto il paragone Berlusconi-Mussolini: «Il cerotto non è l'unico tratto in comune tra l'era berlusconiana e il fascismo», sottolinea polemicamente. Il leader dei verdi Pecoraro Scanio chiede che si metta fine a «escalation tragicomica», mentre il suo compagno di partito Paolo Cento sostiene che il centrodestra vuole «mettere il bavaglio a Luzi». Diversa l'analisi del sindaco di Roma Walter Veltroni: «Ogni atto di intolleranza va condannato senza nessun se e senza ma». In parallelo c'è la polemica sulla scarcerazione del giovane aggressore di Berlusconi. Il presidente del tribunale di Roma, Luigi Scotti, ha avallato la decisione del Gip Barbara Callari, «una persona serissima». «Per tenere una persona in carcere devono sussistere pericolo di inquinamento delle prove, di reiterazione del reato e di fuga. Il gip ha ritenuto che non ci fosse alcuno di questi presupposti», ha spiegato. La richiesta del leghista Calderoli di inviare un'ispezione ministeriale non ha trovato seguito nel centrodestra. Anzi, il ministro Giovanardi sostiene che l'aggressore potrà essere incarcerato solo dopo una condanna, perché all'aggressione si risponde «con la civiltà giuridica e non con la carcerazione preventiva».