Lega e Comunisti uniti contro il Presidente

Sul fronte della maggioranza, la Lega, con il ministro Roberto Calderoli, attacca il Capo dello Stato, definendo «fastidioso» il suo continuo insistere sul valore del «patriottismo». Critiche che vengono rigettate dal segretario dell'Udc, Marco Follini, secondo cui «il patriottismo di Ciampi sta tutto dentro la cornice europeista». Calderoli si dice anche «mortificato» del fatto che il Presidente abbia citato esclusivamente il Mezzogiorno dimenticando «i problemi del Nord». Duro anche il giudizio sul passaggio dedicato da Ciampi alla firma del Trattato Ue: «Non è vero che è stato il fatto più importante del 2004. Il trattato — commenta il ministro — è l'inizio di un percorso lungo sul quale spetta al popolo decidere e non ai capi di Stato». Ad ogni modo, da Forza Italia ai Ds, dalla Margherita ai Verdi, da An al Nuovo Psi, vengono valutazioni positive. Per il coordinatore «azzurro», Sandro Bondi il discorso di Ciampi «è impareggiabile, segnato da un forte afflato civile e spirituale». «Toccante, orgoglioso e coraggioso», è il giudizio del portavoce nazionale di An, Mario Landolfi. Per il vice segretario del Nuovo Psi Bobo Craxi, quello di ieri «è stato il messaggio di un autentico patriota, di un vero democratico repubblicano e mazziniano, giustamente preoccupato per il destino della nostra nazione». «Un discorso di forte tensione morale e politica — afferma il leader dei Ds, Piero Fassino — che indica la strada con cui è possibile far uscire l'Italia dalla crisi economica e sociale che sta vivendo». «Ci riconosciamo nelle parole di Carlo Azeglio Ciampi — osserva il presidente della Margherita, Francesco Rutelli — nello "scatto d'orgoglio" cui il Capo dello Stato richiama l'Italia, i giovani, la politica». «Ottimo discorso — commenta Pecoraro Scanio (Verdi) — esattamente il contrario del delirio di onnipotenza al quale abbiamo assistito ieri con Berlusconi». Ma anche nel centrosinistra c'è chi non è del tutto soddisfatto dalle parole di Ciampi. Nonostante gli attestati di stima e affetto, sia Fausto Bertinotti (Prc), sia Armando Cossutta (Pdci) sottolineano l'assenza di rilievi da parte del Colle sul governo secondo loro non rispettoso dei dettami della Costituzione per quanto riguarda la guerra in Iraq, le politiche sociali e istituzionali. «Ci sono molte parole di civiltà nelle frasi del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a partire dal richiamo alla Resistenza, fino alla convivenza con i migranti. Ma ci sono anche aspetti pesanti che — afferma Fausto Bertinotti — proprio non convincono». «È giusto condannare il terrorismo — spiega — ma è politicamente colpevole non condannare la guerra di Bush e coprire le responsabilità del governo italiano che ha violato l'articolo 11 della Costituzione, portando l'Italia in guerra». Anche Armando Cossutta esprime la sua delusione per non aver ascoltato quanto si «aspettava», cioè «un monito severo e solenne dopo un anno di governo in cui Berlusconi ha fatto strame della Costituzione, in politica estera, nelle politiche sociali, sulla giustizia, nelle istituzioni e, ancor di più, di fronte alle mire autoritarie del premier».