«Il Cavaliere preferito all'informazione Che fine ha fatto il Tg1 delle 13,30?»
Le bordate del centrosinistra contro la Rai, Mediaset e il premier sono arrivate quando la conferenza stampa del presidente del consiglio era appena finita. «Che fine ha fatto il Tg1 delle 13 e 30? Perché i milioni di italiani abituati a seguire quel telegiornale oggi non hanno potuto farlo alla solita ora?» hanno attaccato Sandro Battisti (Margherita), Gianfranco Pagliarulo (Comunisti italiani), Valerio Calzolaio (Ds), Alfonso Gianni (Rifondazione Comunista), Antonello Falomi (Il Cantiere) e Loredana De Petris (Verdi). «Normalmente la conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio viene interrotta per trasmettere il Tg1. Quest'anno non è successo: la scelta della Rai è stata quella di preferire Berlusconi all'informazione che i cittadini, a quell'ora, sono abituati a ricevere. Davanti all'immane tragedia del sudest asiatico avremmo voluto che il servizio pubblico privilegiasse un'informazione più adeguata al momento». Ma la Rai ha smontato ogni critica: «Dopo le polemiche sollevate due anni fa in seguito allo spostamento della conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio dei Ministri su altra rete, per lasciare fisso l'orario del TG1 — ha spiegato l'azienda — si precisa che già l'anno scorso la conferenza stampa era proseguita occupando lo spazio del telegiornale». Fausto Bertinotti non fa cenno alla polemica sul Tg ma usa un linguaggio più «calcistico» per esprimere tutto il suo disappunto: «Il presidente del Consiglio prende a calci la realtà, ma la realtà non è un pallone e a farne le spese è la gente comune, che è, così, bastonata e beffata». Parole dure arrivano anche da Roamno Prodi: «Questa fanatica contrapposizione tra bene e male è la caricatura di un Paese che ha problemi sempre più gravi e un governo incapace di affrontarli. I cittadini italiani che misurano ogni giorno sulla propria pelle la reale portata dei problemi di Paese, meritano di meglio. Essi sanno che della loro soluzione noi ci faremo carico con serietà, competenza e determinazione, nell'interesse di tutti e non di alcuni, senza accampare scuse, e senza alimentare divisioni per ragioni scopertamente strumentali». Infine Enrico Boselli, presidente dello Sdi: «Quella di Berlusconi non è stata una conferenza stampa, ma una favola che è solo frutto della sua fantasia. Continua a raccontarci di un'Italia felice, contenta e soddisfatta che non c'è».