Il 2004 verrà ricordato anche per la firma europea per i rimpasti di governo e per la bandana di Porto Cervo
Un restyling fisico prima di affrontare un anno non certo facile. Dodici mesi pieni di ostacoli, polemiche e insidie per il presidente del Consiglio, che però ha incassato anche una serie di soddisfazioni sia sul piano nazionale che internazionale. Una maratona da premier «operaio» segnata da una serie di eventi e battaglie da non dimenticare: da quelle giudiziarie a quelle parlamentari, dall'impegno italiano sul fronte iracheno al ritorno della «voglia di piazza» da parte degli azzurri, fino alla scelta spiazzante del «taglio delle tasse». Con l'inaugurazione dell'anno giudiziario, infatti, i magistrati dimostrano subito la loro contrarietà al governo indossando la toga nera anzichè quella d'ermellino. Solo il primo segnale di un conflitto duro e senza esclusione di colpi. Marzo è un mese segnato da tre fatti fondamentali per il premier: la Camera proroga la partecipazione italiana alle operazioni internazionali, tra cui quella in Iraq, viene finalmente approvata dal Parlamento la legge Gasparri (l'ok al Senato solo a fine aprile) e Palazzo Madama approva il ddl di riforma costituzionale. Viene introdotto il premierato forte, accompagnato da devolution, Senato federale e riduzione del numero dei parlamentari. Unico evento tragico è l'improvviso malore del leader della Lega Umberto Bossi, ricoverato per un infarto seguito da edema polmonare e sofferenza cerebrale. Un colpo per la maggioranza che, orfana per un bel po' delle intemperanze bossiane, sembra da quel momento perdere il suo equilibrio. A dar del filo da torcere a Berlusconi ci provano però con insistenza sia Fini che Follini. Il 10 aprile con la visita di Berlusconi ai soldati italiani a Nassiryia, si apre il capitolo Iraq, dove dopo 3 giorni vengono rapiti Stefio, Cupertino, Quattrocchi e Agliana. Il 14 aprile Fabrizio Quattrocchi è ucciso, mentre Stefio, Cupertino e Agliana sono liberati l'8 giugno. A maggio l'elezione di Luca di Montezemolo presidente al vertice di Confindustria apre una pagina nuova e spesso ostile al governo di via dell'Astronomia, che da subito sembra strizzare l'occhio più alla sinistra e ai sindacati, che agli imprenditori stessi. A giugno la visita lampo del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, conferma l'alleanza tra Berlusconi e gli Usa. Nelle elezioni europee del 12 e 13 giugno l'equilibrio tra i poli è quasi perfetto. Il centrosinistra ottiene 37 seggi e il centrodestra 36. Nelle amministrative, invece, al primo turno 38 province al centrosinistra e 3 al centrodestra, che poi ne recupera 8. Un risultato che sembra una sconfitta per la Cdl ma che in realtà dimostra che la base va riformata e che il partito più forte, FI, si sta indebolendo sul territorio. Berlusconi lo sa e presto infatti correrà ai ripari. A luglio arrivano i problemi. Si dimette il ministro dell'Economia Tremonti e già il 16 luglio viene nominato al suo posto Siniscalco. Il Governo approva una manovra correttiva da 7,5 miliardi e la Camera dà il suo ok alla legge sul conflitto di interessi. Per il capitolo alleati, Bossi si dimette da ministro e opta per il Parlamento europeo. Lo sostituisce Roberto Calderoli. Poi si apre il caso Buttiglione, che dopo un uragano di polemiche, rinuncia all'incarico di Commissario Europeo, poi affidato a Franco Frattini. Approvata la riforma delle pensioni, il governo vara il Documento di programmazione economica e finanziaria 2005-2008. La stima di crescita è dell'1,2%. Ad agosto, in Sardegna con ospite Blair, il premier-Batman si traveste da pirata e gira per Porto Rotondo in maglietta e bandana in testa. Fatto «epocale» che sembra scuotere l'opinione pubblica più del via libera del Consiglio dei ministri alla Finanziaria 2005 siglata a fine mese. Si riapre il capitolo Iraq con l'uccisione del giornalista Enzo Baldoni e a settembre con il rapimento di Simona Torretta e Simona Pari, ope