TOUR di incontri e vertici per Silvio Berlusconi.

È noto, tra l'altro, che tra i due non corra buon sangue di recente. I due presidenti sono entrati in attrito su diverse questioni: dal rimpasto (il Colle non voleva troppe nomine) alla Finanziaria (a Ciampi non è piaciuto l'ennesimo maximendamento). E non solo. Il Quirinale ha rispedito al mittente la riforma della Giustizia, atto che ha lasciato un po' incredulo il premier che non se l'aspettava, e da ultimo ha anche limitato le nomine dei sottosegretari. Già, i sottosegretari. Doveva essere il rimpastino di Natale ma è già slittato a giovedì prossimo. Proprio delle nuove nomine ha parlato il premier con gli alleati nel corso di un vertice che si è tenuto nell'ufficio di Casini, con il presidente della Camera, Follini, Fini e Letta. L'ipotesi al momento sul tappeto è che Berlusconi oggi salirà al Colle portando due ipotesi di rimpastino. La prima prevede la nomina di due viceministri (Caldoro del nuovo Psi e Nucara del Pri) e sei, forse anche nove, nuovi sottosegretari. La seconda ipotesi invece prevede quattro nuovi viceministri: oltre a Caldoro e Nucara ci sarebbe posto anche per Martusciello. Ma quest'ultima carta sembra difficile da giocare. Possibile che Berlusconi pensi di giocare la partita in due tempi: prima i sottosegretari e poi i vieministri. Il Cavaliere ieri ha giurato che con il Colle non ci sono problemi ma le «diplomazie ufficiose» parlano di «gelo» tra i due palazzi. Non a caso un altro tema affrontato nel corso del vertice è quello relativo alla ratifica della Costituzione Europea. Ciampi ha particolarmente a cuore la questione soprattutto perché desiderava che l'Italia fosse il primo Paese a effettuare la ratifica. Forse sarà tra gli ultimi, visto che il via libera alla Carta è stato fissato per il 18 gennaio alla Camera e poi bisognerà passare al Senato. Il premier spiegherà la situzione al Capo dello Stato sottolineandogli come non si può esaudire il suo piccolo desiderio. Nel summit della Cdl (che ha ritrovato la sua unità nel minuto di silenzio per l'ecatombe asiatica) si è esaminata anche un'altra questione, che comunque non sarà oggetto dell'incontro con il presidente della Repubblica: il caso Mastella. Berlusconi è su di giri per il fatto che il leader dell'Udeur sia uscito dalla Gad. Però, a chi chideva commenti, ha tenuto a confermare: «Con lui neanche una telefonata». Lo schema è quello di seguire la vicenda senza forzare i tempi. Mostrare attenzione ma non lanciarsi nella corte disperata al leader dell'Udeur. I contatti, tuttavia, si sono intensificati nelle ultime ore nell'asse Mastella-Forza Italia. Si vedrà. Un dirigente azzurro si limita a sottolineare: «Se son rose, fioriranno».