Prodi-Rutelli, nessuna tregua in vista
Non è aria per l'incontro che è stato ipotizzato l'altro giorno tra Prodi e lo stato maggiore Dl, anche perchè il colloquio tra il leader della Gad e Rutelli, secondo le voci del giorno dopo, sembra abbia avuto toni molto aspri da ambo le parti, che non fanno presagire una ricomposizione a breve. Ieri comunque sono tornati al lavoro i «pompieri» e si registrano numerose prese di posizione, ultima delle quali quella di Franco Marini che sottolinea come sia stato mantenuto l'impegno a chiudere entro Natale la partita delle candidature alle presidenze delle Regioni e come ci sia stata, anche grazie a Prodi, «un'accelerazione positiva». Romano Prodi infatti ha telefonato al leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio esprimendogli «apprezzamento per lo spirito di coalizione» dimostrato in questa occasione. Una frase che fa correre il pensiero all'indirizzo della Margherita e alle polemiche in corso sulle liste dei presidenti di regione caldeggiate dal leader della Gad. Ma non è questo il solo tema affrontato dal leader dei Dl. «Sarebbe impensabile un ritiro della candidatura di Prodi», chiarisce Rutelli scandendo un «no» chiaro e tondo a chi gli chiedeva, nel corso della registrazione della trasmissione «Conferenza stampa», se tra le varie opzioni possa essere lui il candidato premier del 2006. Il messaggio che il leader dei Dl vuole dare è un «basta polemiche e discussioni inutili». Rutelli risponde anche sul punto che più brucia ai dirigenti Dl, dicendo che la cosa più negativa di questi giorni «è stata presentare all'esterno una cosa non vera, e cioè che la Margherita voglia contribuire a divisioni nel centrosinistra». «L'idea che qualcuno mi dipinga così - protesta - è contro la mia storia: va posto un rimedio e siccome il tempo è galantuomo tutti capiranno che non è così». Rutelli affronta poi il tema dell'unità della coalizione: «Unità è unire su un programma comune le forze in campo, evitando che ci si divida facendo il gioco degli avversari. Non confondiamo l'unità con l'unificazione: non si può unificare Mastella e Bertinotti». E alla domanda se stia lavorando effettivamente per l'unità, Rutelli replica: «Io sto lavorando per l'unità, ma questa si deve fare anche con gli altri». Un modo come un altro per dire che qualcun altro, e non certo il leader Dl, non sta lavorando per l'unità della coalizione.