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«Un accordo per leggi più chiare»

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Pier Ferdinando Casini ha infatti accolto positivamente l'invito di Marcello Pera a raccogliere lo spirito e la sostanza del richiamo formulato da Carlo Azeglio Ciampi, nel messaggio alle Camere con il quale il capo dello Stato, nei giorni scorsi, ha motivato la richiesta di una nuova deliberazione sulla riforma dell'ordinamento giudiziario. Nella risposta al presidente del Senato, il presidente della Camera riconosce che «vi è senz'altro l'esigenza» di dare seguito all'appello di Ciampi, e ricorda che la questione «coinvolge la responsabilità non solo del Parlamento ma anche del Governo». Il riferimento implicito è al fatto che è proprio l'esecutivo, di solito, a ricorrere ai maxi-emendamenti che accorpano in un articolo unico anche decine di articoli del testo e centinaia di commi, per far decadere emendamenti o «blindare» un testo controverso, facendolo approvare con un unico voto di fiducia. La questione è quanto mai delicata, perchè riveste non solo profili tecnici, ma puramente politici. Ma non per questo, sembra dire Casini, si può far finta che la questione non esista. «In questo senso — scrive il presidente della Camera — pur non avendo difficoltà a che si proceda ad approfondimenti sul piano tecnico della materia, ritengo che da parte delle Camere, a fronte dell'autorevole richiamo del capo dello Stato, debba essere avviata, in modo coordinato, una riflessione ampia e al più alto livello, nell'ambito degli organi di Presidenza e delle altre sedi istituzionalmente competenti». Casini pensa, per prima cosa, di convocare la Giunta per il Regolamento insieme al Comitato per la legislazione «per definire un concreto percorso di lavoro». Mentre vuole concordare col presidente di Palazzo Madama i «passi successivi». Dal canto suo, Pera ha già indicato un modus operandi. Primo, i competenti uffici di Montecitorio e Palazzo Madama preparino delle opportune modifiche da apportare alle circolari sulla formulazione tecnica dei testi legislativi, operando «nel pieno rispetto delle prerogative costituzionali del Governo». A seguire, contatti col presidente della Camera per sviluppare una «comune riflessione». Il passo successivo, secondo Pera, dovrebbe essere quello di sottoporre la materia «all'attenzione di tutti gli organi di competenza, per valutare gli ulteriori eventuali profili di rilevanza costituzionale». Qualcuno (fra gli altri Raffaele Costa) ha già fatto notare che l'impresa non è poco momento, e si rischia di mettere troppa acqua,avendo davanti poco più di un anno di legislatura. Resta da vedere se il richiamo di Ciampi e l'avvio dell'intesa Pera-Casini possa avere anche qualche riflesso politico immediato: sull'iter legislativo dei provvedimenti già in discussione alle Camere, e caratterizzati da maxi-emendamenti. Fra essi la cosiddetta legge salva-Previti e la Finanziaria.

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