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Rai, da gennaio i centristi conteranno di più

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Staderini o Gnudi alla presidenza, Sergio vice del dg Cattaneo e Valzania al posto di Saccà

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Nei corridoi della Rai non se ne parla ancora, ma nei palazzi del potere si sa già da tempo che ben presto l'Udc avrebbe ottenuto quello che da tempo chiede a gran voce: più spazio e più voce nell'azienda di servizio pubblico. Così, mentre gli ex democristiani della Rai si stanno riorganizzando per candidarsi alle poltrone che contano sia a viale Mazzini che a Saxa Rubra, il rimpasto attuato da Berlusconi, ha accellerato il processo e facilitato un accordo di massima gradito al partito di Follini. Ed è proprio un accordo a tre tra il presidente della Camera Casini, il neo-vice presidente del Consiglio Follini e il premier Berlusconi che avrebbe siglato la partenza della rivoluzione Udc che verrà messa in pratica solo da gennaio. Sono in molti a pensare che fino a quando i centristi non avranno ottenuto quelle poltrone che vogliono, per la Rai non ci sarà pace. D'altra parte rivendicano in Rai la stessa «presenza» evidente che sono riusciti a ottenere all'interno del governo. Questo tenendo sempre presente che a viale Mazzini l'Udc vorrebbe continuare a svolgere quella funzione di collegamento e «pacificazione» tra maggioranza e opposizione che ha cercato di portare avanti con difficoltà fino a questo momento, non avendo «le persone giuste al posto giusto». Nell'accordo si prevede che il presidente del servizio pubblico (per ora mancante) sia o il presidente dell'Enel Piero Gnudi, amico di Casini che sembrava ormai «bruciato» dal caso del «contratto Annunziata», ma ora pare tornato tra i papabili, o Marco Staderini, manager vicinissimo a Follini ed ex consigliere ai tempi di Baldassarre, che tornerebbe così alla grande in Rai a far brillare la stella centrista. Nel nuovo organigramma disegnato dall'Udc il dg Flavio Cattaneo resterebbe al suo posto, con il resto del CdA intatto ma in attesa dell'integrazione di altri consiglieri per arrivare ai nove previsti dalla legge Gasparri. Tre le vicedirezioni generali, che potrebbero andare: una a Roberto Sergio, attuale direttore della struttura «New Media», centrista in ascesa a viale Mazzini anche perché è in grande accordo con il dg; la seconda ad Antonio Marano, ex direttore leghista di RaiDue silurato e messo ai Diritti Sportivi; la terza a un tecnico indicato dal Tesoro e in quota FI. Questa «triade» dovrebbe collaborare con Cattaneo che finalmente potrebbe mollare qualcuno dei suoi interim «di peso». L'Udc per non lamentarsi più del fatto che «conta poco» a viale Mazzini vorrebbe però ancora qualcosa... E non più la poltrona di RaiUno che lascerebbe nuovamente a FI, ma una direzione decisamente più «ricca», come quella di Agostino Saccà a RaiFiction. E sarebbe Sergio Valzania, il candidato unico dell'Udc a questa poltrona fondamentale per il servizio pubblico. Una poltrona che scotta, viste le polemiche e gli scontri che ultimamente ha avuto Saccà con il dg e il CdA, ma sulla quale gli ex Dc puntano da tempo.

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