«Chirac, Schroeder e Blair sono con me»
Berlusconi spinge per rivedere il patto di stabilità: «Serve ragionevolezza». Prime aperture in Europa
..».Silvio Berlusconi lascia visibilmente soddisfatto il palazzo di Justus Lipsius, al termine del Consiglio europeo, convinto che si «partirà con il piede giusto per una interpretazione più flessibile» del patto di stabilità europeo. Un argomento che il presidente del Consiglio ha posto proprio ieri sul tavolo dei 24 capi di Stato e di governo in chiusura dei lavori, ribadendo la necessità di applicare con «elasticità» il rapporto deficit-pil al 3%. Una applicazione che deve essere «correlata», a suo avviso, alla situazione dell'economia: «Con più rigore quando va bene, con minore rigidità, appunto, in periodi di recessione e stagnazione». Un criterio «ragionevole» che, racconta Berlusconi, ha avuto l'apprezzamento dei leader europei ed una «piena adesione» da parte di Francia, Germania e Gran Bretagna». Quello del presidente del Consiglio a Bruxelles è stato un «intervento ufficiale con il quale - come ha riferito lo stesso premier - è stato posto un problema importante all'attenzione delle più alte sfere decisionali continentali». Berlusconi parte dalla considerazione che bisogna prendere atto di come l'economia europea abbia «reagito male» anche all'eccessivo apprezzamento della nostra moneta rispetto al dollaro Usa: uno stato di fatto che non può essere attribuito a specifiche politiche dell'amministrazione americana ma, piuttosto - dice - ai vincoli imposti dalla politica monetaria, economica e di bilancio ai paesi dell'Unione».