Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il ministro del Welfare aveva protestato: torna il partito della spesa. Alemanno: «Non può non condividere la Finanziaria»

default_image

  • a
  • a
  • a

Al termine di una giornata dedicata al quarto faccia a faccia con il presidente americano George Bush, il presidente del Consiglio Berlusconi non rinuncia ad affrontare, uno dopo l'altro, i temi di politica interna, a partire proprio da quello della Finanziaria. Nel corso di una conferenza stampa all'ambasciata italiana a Washington il premier spontaneamente chiarisce che il governo non intende assolutamente aumentare le tasse regionali. «Questa misura - ha incalzato Berlusconi - è già stata presentata in Commissione e punta a fare in modo che se una regione sfonda il bilancio poi si deve assumere le proprie responsabilità. Insomma - ha proseguito Berlusconi - ai governatori diciamo che se vogliono recuperare i danni devono mettere mano direttamente a nuove imposte. In questo modo, per evitare misure impopolari - ha argomentato Berlusconi - non ci sarà alcuno sblocco delle addizionali e le regioni saranno spinte a contenere le proprie spese». Ma Berlusconi ha aggiunto che questo provvedimento può essere cambiato se non verrà giudicato efficace. Berlusconi ha anche affrontato una questione che ha impensierito nelle ultime ore la maggioranza, dopo che il ministro Maroni ha denunciato la mancanza della copertura per finanziare la previdenza complementare. «Si è trattato di un refuso - ha spiegato Berlusconi che in mattinata (ora americana) ha avuto un colloquio con lo stesso ministro leghista - del resto la Finanziaria ha più di ottomila capitoli di spesa». Ad ogni modo, ha assicurato il premier, nel prossimo provvedimento sulla competitività al varo entro fine anno vi sarà il finanziamento in questione. Il presidente del Consiglio ha quindi attaccato l'opposizione per il suo atteggiamento nei confronti della legge cosiddetta «salva-Previti»: «Si tratta di una legge che vuole aumentare le pene a carico dei professionisti del crimine. Capisco che la sinistra - ha aggiunto Berlusconi - vorrebbe vedere in carcere qualcuno, ma credo che questo non possa essere fatto a scapito della sicurezza dei cittadini». Infine Berlusconi ha implicitamente confermato la nomina del ministro Calderoli a commissario dei Forestali calabresi: «Qualcuno - ha detto - deve pure occuparsi e mettere le mani in questa situazione patologica. Evitando tensioni o spargimenti di sangue bisogna fare in modo, con buonsenso, di trovare un lavoro produttivo a queste persone perchè non credo che siano contente di un giorno fare, e l'altro disfare». Quella vissuta ieri era stata una giornata ad alta tensione. Maroni aveva attaccato: la Finanziaria così non va. Il ministro del Welfare aveva spiegato: aspetto spiegazioni da Siniscalco sulla copertura previdenziale; si sta favorendo il partito della spesa. Il Tesoro aveva replicato secco: le risorse per i fondi previdenziali saranno individuate in tempo per il varo dei decreti delegati. Era intervenuto anche Alemanno (An): Maroni non può non condividere la Finanziaria. E Brunetta, consigliere economico del Premier: è uno sconcio assalto alla diligenza, spero che Berlusconi torni furioso da Washington come tornò furioso da Bratislava. Lascia comunque uno strascico di questioni irrisolte la Finanziaria, che dopo il maxi-emedamento del governo, viaggia blindata verso il voto di fiducia che domani sarà dato dal Senato, e che verosimilmente sarà replicato anche alla Camera. Dagli sconti fiscali per le donazioni alle Onlus alle risorse per avviare la previdenza integrativa, all'eliminazione del classamento per gli immobili, che porterà a un aumento dell'Ici: sono tutte questioni che erano state sollevate nel corso dell'iter parlamentare e che alla fine non hanno trovato una risposta.

Dai blog