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Oggi la decisione sul canone

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Vincerà chi vuole tenerlo bloccato all cifra attuale o chi (la Rai) vorrebbe almeno arrivare a 101 euro e cioè aggiungere solamente l'inflazione? Se dal 2006 qualcuno già ipotizza un canone con un aumento «obbligato» di dieci euro (frutto del dopo-privatizzazione) la questione odierna è solo di pochi spiccioli, ma fa discutere parecchio. Il canone Rai «è una tassa che non prevede sanzioni per chi non la paga, eppure quasi 17 milioni di famiglie vanno a pagarla. Vuol dire che i cittadini sentono che, al di là di tutti gli attacchi e lo sparlare, la Rai tiene unito il Paese», ha detto il direttore di Rai Fiction Agostino Saccà, difendendo il canone strenuamente. Mentre la Lega, naturalemente lo attacca. «Saccà finge di non sapere che a non pagare il canone è il 23% della popolazione: quindi mi sembra assolutamente fuori luogo dire che la Rai tiene unito il Paese», dice Davide Caparini, vicepresidente della commissione vigilanza Rai, in replica alle parole di Saccà sul canone Rai. «Saccà spieghi, tra l'altro, anche l'evasione - prosegue Caparini - del 41% della sua Calabria o del 46% della Campania invece di propinarci elogi improponibili a favore del canone. Su una cosa Saccà però ha ragione: il canone è una tassa. Per noi è comunque un'imposta illegittima - aggiunge il vicepresidente leghista - ed è per questo che vogliamo abolirla. È ovvio che in questo quadro la sola ipotesi di un aumento del canone, smentita debolmente dal ministro Gasparri che pure aveva promesso una diminuzione, non può che vederci assolutamente contrari».

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