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ULTIMATUM DI MASTELLA

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«Non servo? Me ne vado»

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E la mina più pericolosa da disinnescare per Prodi sarà quella di Clemente Mastella. «Se qualcuno pensa che diamo fastidio togliamo il disturbo. Noi aspettiamo fino a lunedì, poi se non ci fosse un segnale politico forte di Prodi, ciascuno andrà per la sua strada». Questo è il messaggio che ieri Clemente Mastella, al termine dell'ufficio politico dell'Udeur, ha lanciato alla Gad, spiegando che ormai non è più una questione di «struttura di potere come tale, ma di atteggiamento verso l'area di centro che rappresentiamo. Non c'e volontà di rompere, ma c'è la dignità di un partito che viene mortificata in troppe circostanze». «Abbiamo aggiornato l'ufficio politico a martedì alle 17,30 — spiega Mastella — per un atto di galateo politico e per un attestato di fiducia verso Prodi che mi ha chiamato ieri. Se non mi avesse chiamato non sarei andato domani alla manifestazione di Milano, ma oggi l'ufficio politico mi ha chiesto di andare dopo la telefonata di Prodi che mi ha assicurato che l'Udeur è indispensabile per la coalizione». «Prodi chiarisca — aggiunge ancora Mastella — che non siamo un inconveniente e solo dei donatori di sangue. Nessuno immagini di fare il vampiro e abbeverarsi col nostro sangue, perché io ero un donatore ma ho smesso quando ho visto che me ne toglievano a dismisura, tanto che mi sentivo male. Se così non fosse martedì faremo le nostre scelte in modo definitivo».

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