AUTONOMIE
È stata una voce unanime e partecipata, anche oltre le aspettative degli organizzatori, quella degli enti locali e delle regioni che ieri da piazza del Pantheon a Roma si è levata contro i tagli della Finanziaria, quasi contemporaneamente alla decisione del Consiglio dei ministri di dare il via libera alla fiducia. Proclamata una settimana fa dal Consiglio nazionale dell'Anci, alla manifestazione ha aderito l'intero sistema delle autonomie locali, mosso da un imperativo: riaprire il dialogo con il governo, indurre il Parlamento ad ascoltare le sue richieste, per evitare una frattura insanabile tra Stato e enti territoriali, tra cittadini e istituzioni. Un risultato sembra sia stato ottenuto, anche se offuscato dalla minaccia del voto di fiducia, che in molti hanno criticato: è giunto, al termine della manifestazione, dal capogruppo di Forza Italia, Renato Schifani, il quale incontrando una delegazione di Anci, Upi, Uncem e Regioni ha assicurato che il governo sarà informato e le proposte sostenute. Nel corso di due distinti incontri, la delegazione è stata ascoltata anche dai rappresentanti dell'opposizione. «In entrambe le occasioni - ha affermato al termine degli incontri, Leonardo Domenici, Presidente dell'Anci - abbiamo avuto la assicurazione del sostegno alle nostre richieste: richieste che lo stesso Schifani ha definito "non sconvolgenti" rispetto alla Finanziaria in discussione». «Non abbiamo chiesto più soldi - ha poi spiegato Domenici - ma più autonomia. Soffriamo per i vincoli e i lacci stretti attorno al nostro collo, che ci stanno soffocando». Il sindaco di Roma, Valter Veltroni, che ha aperto la manifestazione, ha detto: sui bisogni «insopprimibili»della popolazione non si discute. «Oggi - ha detto il sindaco - in piazza c'è un pezzo di Italia operosa che ha deciso di mobilitarsi. Bisogna capire che sui Comuni non c'è molto da tagliare, se non i servizi. Il nostro impegno è perché non cresca la solitudine delle persone delle quali non potremo più occuparci».