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Sindacati pronti allo stop «Il governo cambi strategia»

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È questo il messaggio che i sindacati inviano al neo ministro della Funzione Pubblica, Mario Baccini, alla vigilia della catena umana delle rappresentanze sindacali unitarie promossa a Roma da Cgil, Cisl e Uil per venerdì prossimo, che partirà da piazza Venezia e arriverà a Palazzo Chigi. Un'iniziativa — alla quale dovrebbero prendere parte circa 10 mila delegati Rsu — con cui riparte la mobilitazione a sostegno del rinnovo contrattuale, che dovrebbe concludersi con un nuovo sciopero generale della categoria da decidere a fine gennaio. Contro quello che i sindacati giudicano un attacco senza precedenti sferrato al lavoro pubblico e al sistema dei servizi. Intanto Baccini, a pochi giorni dal giuramento al Quirinale, comincia a delineare la sua strategia sottolineando la necessità di ridare il «giusto orgoglio» ai lavoratori pubblici. Il ministro centrista annuncia anche il suo primo obiettivo: riuscire a «spalmare», proprio sul pubblico impiego, quanto ricavato dal blocco del turn-over, aprendo un confronto con il collega dell'Economia, Domenico Siniscalco. Il blocco del turn over, dal 2005 al 2007, è contenuto nel maxi-emendamento sul fisco ed è una delle misure previste per coprire il taglio delle tasse. «Ridare orgoglio ai dipendenti pubblici è assolutamente giusto — ribatte il segretario della Fp-Cgil, Carlo Podda — ma perché ciò avvenga va anche restituito loro quanto in questi anni è stato tolto: c'è una questione salariale che non può essere affrontata con gli incrementi offerti dal governo in Finanziaria. Per ridare orgoglio bisogna togliere precarietà al lavoro pubblico, che non potrà avvenire con il blocco del turn over proposto». L'esordio di Baccini, invece, viene accolto con favore dalla Fps-Cisl. «Ha un progetto di lavoro — sottolinea Rino Tarelli — il ministro della Funzione Pubblica deve essere il punto di riferimento e di confronto per quanto attiene tutte le pubbliche amministrazioni. Siamo disponibili al dialogo serio e costruttivo, senza voli pindarici, a condizione che ci sia una affidabilità reciproca. Resta confermato il programma di mobilitazione, così come è naturale che la prima risposta che ci attendiamo da parte del ministro e del governo sia quella sui contratti».

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