Studi di settore, scompare l'automatismo
La nuova formulazione sopprime l'automatismo che prevedeva l'aggiornamento annuale delle risultanze degli studi di settore sulla base degli indici Istat. Oltre a sopprimere l'automatismo la nuova proposta introduce la pianificazione della revisione degli studi che dovrà essere programmata annualmente, entro il mese di febbraio, dal direttore dell'Agenzia delle Entrate. Ma la revisione potrebbe essere anticipata nel caso in cui «vengano segnalati scostamenti tra l'andamento della contabilità nazionale e il valore degli studio oggetto di analisi. Si introduce inoltre una «concertazione» con il ricorso al parere della Commissione degli esperti dove sono rappresentate le associazioni professionali di categoria. Per lo scorso anno la norma prevede che vengano completate intanto le revisioni degli studi da parte del'Agenzia delle Entrate già avviate su «un congruo numero» di settori. L'accertamento scatterà solo se per 2 di 3 periodi di imposta i ricavi teorici saranno superiori a quelli dichiarati. Prima dell'accertamento il soggetto dovrà però essere preallertato con un invito a chiarire la sua situazione. L'Agenzia individuerà degli «indici di incoerenza» che consentiranno di procedere agli accertamenti.