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Udc siciliano contro l'uomo di Follini: «Via, colonialista»

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«una decisione che garantisce democrazia a chi rispetta le regole» per i "quarantenni" dissidenti. La decisione del segretario dell'Udc, Marco Follini, di affidare a Luca Volontè l'incarico di supervisore del partito in Sicilia ha provocato la rivolta dei vertici regionali dell'Udc contro quelli nazionali, e ha acuito lo scontro interno al partito nell'isola. Una contrapposizione che allo stato attuale sembra insanabile, anche se tutte le due anime dei centristi siciliani negano il rischio di una scissione. L'attacco a Volontè, capogruppo centrista alla Camera, arriva dopo un incontro tra il governatore Salvatore Cuffaro e il segretario regionale del partito, Raffaele Lombardo, che si dicono «in piena sintonia». Lombardo afferma che «la nomina di Luca Volontè a una carica di fantasia, non contemplata nello statuto dell'Udc, è figlia di una logica padronale e centralistica che vede la Sicilia solo come granaio elettorale». «Una piccola provocazione di Follini» aggiunge l'europarlamentare perché, sostiene, «Volontè ha autorizzato la scissione del gruppo dell'Udc all'Assemblea regionale siciliana e anche per il suo record negativo di preferenze alle ultime europee: ha preso alcune migliaia di voti, meno di un nostro consigliere provinciale». Affermazioni per le quali Volontè si dice «molto dispiaciuto» rilevando anche che sono «reazioni difficilmente comprensibili». «Il mio intendimento - spiega - è operare per l'unità del partito dopo mesi di laceranti contrapposizioni». «D'altronde - sottolinea Volontè - questo è il mandato che mi ha conferito il segretario nazionale Follini: superare risse inconcludenti e arrivare ad una trasparente gestione del processo elettorale interno. D'altra parte nulla cambia per l'ordinaria gestione del partito che non è proprietà privata di nessuno». Lombardo intanto annuncia battaglia congressuale e statutaria: si comincerà sabato prossimo con «la convocazione del comitato regionale del partito per esprimere un giudizio sulla vicenda e convocare il congresso siciliano». Un congresso al quale il segretario potrebbe non ricandidarsi: «Le cariche di segretario anche nazionale - osserva lanciando un avvertimento a Follini - vanno ormai declinate al passato» I "dissidenti" plaudono invece alla scelta di Follini e ricordano, con Beppe Drago, che «l'Udc siciliana aveva dato al segretario nazionale una delega in bianco per trovare le soluzioni idonee per ricomporre la frattura che si era creata.

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