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C'è accordo sulla dirigenza pubblica

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Ha incominciato Marco Minniti, diessino. «L'Italia è a rischio di infiacchimento del profilo Istituzionale. Per difendere l'indipendenza delle Pubblica amministrazione dalla politica siamo disposti a condividere in prima persona la battaglia della dirigenza per un'Italia libera ed imparziale». Replica del sottosegretario della Funzione pubblica, Learco Saporito: «Ok, allora facciamo un accordo bipartisan in tempi brevi approvando il Disegno di legge sul riordino della dirigenza pubblica modificando il rapporto di lavoro da privato a pubblico». Ring è stata la sala del Cenacolo della Camera, in occasione dl seminario organizzato dall'Associazione dirigenti pubblici (Adige) dal titolo: «Dirigenza di Stato e sistema politico», che ha visto esponenti politici di maggioranza e opposizione confrontarsi sul tema del corretto rapporto tra potere politico ed quello manageriale. Per l'esponente diessino, anche gli ultimi tagli in finanziaria dimostrano che il nostro Paese è in preda a «uno stress permanente e logorante per la Pa». L'opposizione si candida, anche da sola se il Polo non accetterà, ad una battaglia in Parlamento per modificare la legge sul contratto privatistico della dirigenza pubblica(spoil system) per «correggere gli arbitri del passato di questo e di precedenti governi». Per Saporito, la Pa paga pegno di una legislazione che non ha mai voluto distinguere tra «l'assetto degli ordinamenti e l'organizzazione della Pa». «Alla Pa manca stabilità - prosegue Saporito - soprattutto a livello periferico: parliamo di stabilità delle norme, ovviamente, ma anche delle competenze». Competenze, che - conclude il sottosegretario - per la dirigenza pubblica necessitano di una stabilità che solo un contratto pubblico può garantire». Appoggio della proposta anche dalla Margherita. Per Gerardo Bianco (Margherita): «Lo Stato attuale di precarietà della dirigenza pubblica, rischia di far perdere alla Pa il suo patrimonio migliore: la competenza frutto dell'apprendimento». «I disastri del passato come, ad esempio, il riscorso ai consulenti esterni alle singole amministrazioni hanno solo creato, paradossalmente, ulteriori difficoltà all'azione amministrativa».

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