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La Mussolini vuole candidare la compagna di Al Bano. È l'ultima di una lunga lista di showgirl

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Ma, volendo restare alla storia più recente, capita assai spesso che un uomo, o una donna, della televisione passi dal piccolo schermo alla politica con grande disinvoltura. L'ultima arrivata è Loredana Lecciso, la compagna di Al Bano, che Alessandra Mussolini, leader di Alternativa Sociale, vorrebbe candidare nel suo partito alle prossime elezioni. Soltanto quest'anno abbiamo visto una gran fioritura di volti noti soprattutto femminili finire nelle liste delle elezioni europee. Da Clarissa Burt (con An) a Elisabetta Gardini (Fi, trombata alle elezioni ma promossa portavoce del partito), la sciatrice Manuela Di Centa (Fi), Solvi Stubing (An), Marcella Bella (An), Iva Zanicchi (Fi). E anche chi è imparentato con uomini della tv come la figlia di Emilio Fede, Simona, 38 anni, arredatrice. Tra gli uomini la storia è la stessa, Forza Italia ha candidato Alessandro Cecchi Paone. Per non parlare della sinistra che ha messo in campo Lilli Gruber e Michele Santoro (poi eletti europarlamentari per i Ds), l'ex presidente della Rai Roberto Zaccaria (diventato deputato della Margherita) e Piero Marrazzo candidato alla presidenza della Regione Lazio. E per rispondere a un volto familiare come quello della Gardini scelto da Berlusconi, la Margherita ha scelto di schierare Flavia Vento, protagonista di un esilarante intervento sui principali temi della politica a una convention rutelliana. Una sortita che ha fatto imbestialire Silvia Costa che si riteneva la prima donna della Margherita e non ci stava a farsi rubare il posto di bella del centro del centrosinistra. Siamo «ai nani e alle ballerine»? Diciamola tutta, c'è una bella differenza con i temi in cui Rino Formica, nel 1983, definì l'Assemblea nazionale del Psi, che stava sostituendo il vecchio comitato centrale, l'assemblea - appunto - di «nani e ballerine». Basta rivedersi quei nomi di allora per scoprire l'abisso che c'è con i nostri giorni: Federico Fellini, Vittorio Gassman, Mario Soldati, Ornella Vanoni, Francesco Alberoni, Nicola Trussardi, Sandra Milo, Rita Dalla Chiesa, Paolo Portoghesi, Lina Wertmuller, Umberto Veronesi, Lorenza Foschini, Adele Cambria, Guido Gerosa, Andrè Ruth Shammat. Sì, c'è differenza. A contribuire a far precipitare la parabola ci ha pensato anche Alessandra Mussolini, un politico che conosce bene le regole dello show. La leader di Alternativa sociale si è tuffata nel dibattito su chi ha ragione tra Al Bano e la sua discussa compagna, Loredana Lecciso: in un'intervista a Vanity Fair, in edicola oggi, la nipote del duce boccia il cantante pugliese e si schiera con la protagonista della partita mediatica del momento, annunciando l'ipotesi di candidarla nel suo partito. Per la Mussolini, la Lecciso «è una donna in gamba, per niente stupida, ha messo in scacco tutti». E sui famosi 15 minuti di celebrità commenta: «Spero siano molti di più, è una donna che lavora, bella, ha capito che è il suo momento, ha uno scopo, e cerca di raggiungerlo. Che male c'è? Io di certo non la condanno: adoro il nazional-popolare, odio le finzioni». La leader dell'estrema destra (che salto il post-fascismo: da Gentile, Evola e Pound a Lecciso, la moglie di Al Bano) non solo la assolve con formula piena, ma va oltre: «Mi sa che io Loredana Lecciso la candido in Alternativa Sociale, il mio partito». E Al Bano? «Lui va bene per An - risponde - perché figlio della stessa cultura ipocrita e finto-bacchettona che ha portato allo stop di Loredana a Domenica In». Certo, tutto è possibile. Chi avrebbe mai immaginato Gabriella Carlucci, showgirl berlusconiana, diligente deputata della commissione cultura: tra le sue iniziative va annoverata anche una legge per la tutela e la valorizzazione del teatro. O Daniela Santanchè, che non è una showgirl ma poco di manca, saltellare su tacchi a spillo da dodici centimetri dalle serate al Billionaire in Sardegna con Flavio Briatore a fare le pulci in commissione Bilancio alla Fi

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