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AL PRESIDENTE della Camera è anche vietato telefonare a un senatore di Forza Italia.

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Una chiaccherata durante la quale Casini ha espresso i sensi «più profondi di stima e amicizia» a Dell'Utri. Un'iniziativa, quella del numero uno di Montecitorio, che suscita polemiche. «Chi riveste una carica istituzionale dovrebbe esimersi dall'esprimere giudizi del genere» attacca il capogruppo della Lega Alessandro Cè. «Telefonata inopportuna», rincara il diessino Francesco Bonito. Durissimo l'ex magistrato Antonio Di Pietro: «È un atto irriguardoso verso la magistratura. Non si è mai visto in alcun Paese civile che la terza carica dello Stato telefoni a un imputato per associazione a delinquere in attesa di sentenza, delegittimando, in tal modo, il lavoro dei giudici». Difende Casini, il suo ex compagno di partito, Clemente Mastella (Udeur): «Il suo atteggiamento è stato corretto e ineccepibile». «Ognuno fa le critiche che crede. Siamo in democrazia», ha replicato infine il presidente della Camera.

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