Fassino: gli elettori premieranno noi
«Il fatto che Berlusconi apra un fronte polemico perfino con i suoi alleati è la dimostrazione di quanto sia un uomo disperato che sa di andare verso una sconfitta, cerca in qualche modo di contenerla e, pur di raccattare qualche voto, è pronto anche a cannibalizzare e distruggere i suoi alleati» ha dichiarato Piero Fassino, leader dei Ds dopo un comizio a Gioia del Colle in provincia di Bari. «Mi pare una forma di arroganza - ha continuato - perché in politica tutti i voti hanno la stessa dignità, sia quelli per i grandi partiti che quelli per i piccoli. Non mi pare che così farà una grande strada». «Se Berlusconi - ha proseguito - si candida in tutta Italia per fare il parlamentare europeo sarebbe serio che, se eletto, facesse effettivamente il parlamentare europeo. In secondo luogo credo che è molto rischioso quello che il presidente del Consiglio fa, perchè se uno chiede il plebiscito e poi non lo ottiene, ne deve trarre le conseguenze». «Il clima nel paese è cambiato, si sente che c' è consenso diffuso per il centrosinistra. - ha detto ancora Fassino -. Vinceremo alle europee, ma un risultato ancora migliore lo avremo alle amministrative: terremo province e comuni che sono già nostri e vinceremo a Bologna, Bari, a Padova magari già al primo turno, alla Regione Sardegna. E abbiamo possibilità di competere anche a Milano». Francesco Rutelli è ottimista sul futuro delle elzioni. A suo avviso, il centrosinistra può vincere le europee «in discesa, quasi a motore spento» per la delusione dell'elettorato di centrodestra nei confronti del governo. Per il presidente della Margherita «la più grande fatica di Forza Italia sarà quella di portare i suoi elettori a votare». All'attacco anche Fausto Bertinotti. Per il segretario del Prc il congresso di Forza Italia «che doveva rilanciare il governo di centrodestra si è rovesciato in una manifestazione del suo disfacimento». Per Bertinotti le opposizioni dovrebbero «approfittare» dello sfascio per costruire l'alternativa. «Berlusconi, dopo che la Confindustria lo ha abbandonato, per salvarsi divora gli alleati - ha detto Bertinotti -. È il fallimento di una politica di cui sarebbe colpevole non approfittare per costruire l'alternativa di cui il Paese ha bisogno. Le opposizioni non possono aspettare sulla riva del fiume il cadavere del governo. C'è bisogno di una forte iniziativa politica sia sulle grandi questioni sociali che contro la guerra», ha concluso il leader del Prc».