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An torna a agitare verifica e rimpasto dopo il voto. La Lega protesta, stop di Fi

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Senza mezzi termini il ministro finiano Gianni Alemanno definisce «opportuno un Berlusconi-bis per rafforzare l'azione di governo», anche se considera «la cosa più importante una profonda verifica programmatica per rafforzare il consenso dei cittadini e togliere al centrosinistra ogni illusione di ritornare nuovamente al potere». Il leader della destra sociale chiede poi al premier di invitare a non votare per il centrosinistra, invece che per i piccoli partiti. Le repliche non si fanno attendere. Si scatenano gli uomini di Umberto Bossi: «Per la Lega non esiste alcun Berlusconi bis. Questo governo deve andare avanti fino a fine legislatura altrimenti si va tutti a casa», controbatte altrettanto esplicito il ministro del Welfare Roberto Maroni. «Un Berlusconi bis? Ma con o senza il ministro Alemanno?», commenta ironico Giancarlo Giorgetti, segretario della Lega Lombarda. Che aggiunge: «E magari nella verifica programmatica vedremo cosa pensa Alemanno rispetto alla vicenda Alitalia, insomma sentiamo se è favorevole o contrario a tappare i buchi. Perché evidentemente ci eravamo sbagliati tutti quanti, è bastato l'arrivo del fenomeno Cimoli e non sembra più servire nè il prestito-ponte nè l'intervento di Fintecna, e il piano di risanamento può slittare tranquillamente dopo l'estate...» Gianfranco Fini, che due giorni fa aveva «evocato» la verifica con una metafora sportiva (non si discuterà il «capitano», ma la squadra e le strategie di gioco sì), rimane silenzioso. Per quanto gli riguarda resta aperto il discorso delle deleghe in materia economica che erano state previste nel documento siglato da tutti i leader della maggioranza a febbraio ma che poi non ha mai avuto attuazione pratica. E anche Marco Follini preferisce rinviare al dopo voto ogni scenario: «Occorre contare i voti, ascoltare quello che gli elettori ci diranno e poi vedremo». Indubbiamente sia An che Udc ritengono di poter contare su una crescita nelle prossime elezioni, e scommnettono su un ridimensionamento degli alleati. Ma uno stop ad Alemanno arriva anche da Forza Italia, seppur non al massimo vertice. Spiega infatti Francesco Giro, responsabile per il partito berlusconiano per i rapporti con il mondo cattolico: «Alemanno ha buona memoria e l'età giusta per ricordare che i governi bis, tris e quater appartengono ai vecchi riti della prima Repubblica, che gli italiani ricordano con orrore». La reazioen di Forza Italia non stupisce. Infatti, proprio dal palco del Forum di Assago, il presidente del Consiglio aveva detto di non voler nemmeno sentir parlare di parole «da Prima Repubblica», con riferimento implicito al «rimpasto» o alla «verifica».

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