SUL fronte delle parti sociali, invece, all'indirizzo del numero uno di viale dell'Astronomia arrivano ...
Per il leader della Cgil, infati, va apprezzato il richiamo alla concertazione fatto dal neopresidente che definisce un «passaggio corretto». A giudizio del leader di Corso d'Italia, infatti, «è importante riprendere il confronto con le parti sociali, ma per noi la qualità dello sviluppo vuol dire meno precarietà sul lavoro e una diversa redistribuzione dei redditi a favore del lavoro dipendente». «E di questo -dice Epifani- le parole di Montezemolo non sembrano tenere conto». Positiva invece a giudizio del segretario Cigl l'indicazione che si possa riavviare un dialogo effettivo con le parti sociali e soprattutto con il sindacato di Corso d'Italia dopo le divisioni e i contrasti che hanno segnato l'era D'Amato. Una «relazione condivisibile», dunque, sottolinea Epifani anche perchè «per la prima volta coinvolge la responsabilità delle imprese stesse». Resta però, ribadisce il leader della Cgil, «ancora un problema aperto: quello sulla redistribuzione dei redditi in favore dei lavoratori dipendenti e dei pensionati», mentre la Cgil condivide l'appello di Montezemolo sulla ricerca e definisce «giusti» gli obiettivi posti per uscire dalla crisi. «Argomentazioni -incalza Epifani- che da tempo la Cgil aveva detto fondamentali per avviare una svolta contro il declino del Paese. Termine, quest'ultimo, cui Montezemolo è ricorso spesso», nota infine Epifani. «Se è una svolta lo vedremo. Le premesse sono positive ma il vero sindacalista aspetta sempre i tavoli di merito», fa invece sapere il leader della Cisl, Savino Pezzotta. Per il sindacato di via Po, tuttavia, quella di Montezemolo è una relazione comunque «fortemente innovativa perchè entra nel vivo dei problemi e ha posto alcuni elementi di sfida che il sindacato è pronto ad accettare». Per Pezzotta, inoltre, Montezemolo è anche «uscito da quella retorica del declino individuando un metodo e uno strumento per affrontare i problemi di politica industriale». Quanto poi alle critiche rivolte dal ministro del Welfare al passaggio della relazione dedicato alla concertazione, Pezzotta si limita a rilevare: «Capisco. Non condivido. Sono cose che ha sempre detto». Un discorso a chiari e scuri nel giudizio del leader della Uil, Luigi Angeletti: «La relazione di Montezemolo ha candidamente sorvolato la redistribuzione dei redditi», sottolinea il numero uno del sindacato di via Lucullo, aggiungendo che Montezemolo lo ha fatto «perchè avrebbe dovuto parlare della riduzione delle tasse per i lavoratori dipendenti e di una politica contrattuale che ridistribuisca la produttività e la ricchezza». Positivo, invece, il riconoscimento da parte del presidente di Confindustria del ruolo della concertazione. «Non lo è solo quando bisogna fare dei sacrifici -conclude Angeletti- ma è anche una buona politica soprattutto per far crescere il Paese. Questo è esattamente il nostro giudizio e la nostra valutazione da anni».