Il capitale umano scommessa della Grande Europa
Questo il filo conduttore del convegno «Un'io per l'Europa, un'Europa per il mondo», organizzato a Roma dalla Compagnia delle Opere in vista delle elezioni europee, nel corso del quale è stato presentato un documento che vuole essere un contributo alla comune responsabilità degli uomini. Nel suo intervento il presidente nazionale della Compagnia delle Opere, Raffaello Vignali, ha analizzato il percorso di rilancio del capitale umano. L'educazione, sostenuta dall'istruzione, aiuta a migliorare la capacità di ricerca e di innovazione, oltre alle relazioni sociali. Lo sviluppo di industrie tecnologicamente più avanzate, gli investimenti nella scuola, nella ricerca e nella formazione è un altro passo decisivo da compiere per riuscire a mobilitare la vocazione dell'uomo nei confronti delle novità. Altro punto cardine dell'Ue sono le politiche sociali. «Non ci sarà un nuovo welfare senza una politica del capitale umano - ha dichiarato Vignali -. Oggi occorre un welfare che nasca da un capitale umano educato, che moltiplichi con dedizione e professionalità le mille forme che il popolo inventa per rispondere, anche autonomamente, ai propri bisogni». Il presidente nazionale della Compagnia delle Opere ha colto l'occasione per esprimere amarezza per l'impasse del progetto di legge sull'impresa sociale. «Passato alla Camera - ha detto - al momento è bloccato al Senato per una presunta mancanza di copertura finanziaria. L'unico settore che oggi va bene è il no profit: cresce infatti del 300%». Il progetto di legge prevede l'esistenza di imprese che reinvestono nella propria attività gli utili e non li dividono fra i soci. Vignali ha quindi delineato il profilo dei candidati che la Compagnia delle Opere sosterrà alle europee: sono i politici della sussidiareità, che difendono il capitale umano, l'educazione e la libertà. Nel suo intervento Massimiliano Brugnoletti, presidente della Compagnia delle Opere Roma e Lazio, ha esortato l'Europa a riacquistare la centralità. Da parte sua, Claudio Morpurgo, vice presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche in Italia, ha sottolineato l'importanza delle diversità per far sì che l'Europa compia il salto di qualità.