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di PAOLO ZAPPITELLI UNA telefonata a Pisanu per spiegare direttamente al ministro dell'interno ...

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Così il presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra è riuscito a venir fuori dal polverone di critiche che ieri si è abbattuto sulla sua testa. Il primo a intervenire è stato proprio il ministro Pisanu: «È triste e preoccupante che la minacciosa esibizione degli incappucciati abbia trovato ospitalità in una sede istituzionale. Mi auguro che l'amministrazione provinciale di Roma faccia ora quanto è necessario per individuare i responsabili e chiamarli a rispondere del loro operato». Per il presidente della Provincia inizia una giornata di fuoco, arrivano le critiche, durissime, di Italo Bocchino, di Paolo Ricciotti (FI) e dei consiglieri comunali della Casa delle Libertà che addirittura hanno lasciato in anticipo il consiglio perché la maggiornaza non gli ha fatto discutere due ordini del giorno. L'unica voce fuori dal coro è quella del presidente della Regione Francesco Storace: «Gasbarra ha fatto bene a prendere le distanze dai disobbedienti». A metà pomeriggio il presidente della Provincia affida alle agenzie la prima risposta: «Come ho già avuto modo di puntualizzare respingo e condanno ogni iniziativa pubblica che incita ad azioni violente. Ma vorrei anche precisare che, in base al Regolamento ispirato a principi costituzionali, i gruppi consiliari hanno piena autonomia e libero utilizzo degli spazi assembleari, di cui né la Provincia né il presidente hanno alcuna autorità». Poi Gasbarra telefona al ministro Pisanu per spiegargli a voce la sua posizione e annunciargli di aver spedito una lettera ai consiglieri provinciali «affinché tutti si adoperino per mantenere il decoro delle istituzioni».

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