UNA missione dai «risultati assolutamente rimarchevoli e importanti» e coronata dalla firma di un'intesa ...
È questo il bilancio tracciato dal ministro della funzione pubblica Luigi Mazzella a conclusione della sua missione di tre giorni in Russia, avviata domenica a S. Pietroburgo e proseguita ieri a Mosca, dove ha incontrato il capo dell'apparato governativo Dimitri Kozak e il consigliere presidenziale Viktor Ivanov - i due uomini a cui sono affidate le chiavi della riforma della pubblica amministrazione fortemente voluta dal presidente russo Vladimir Putin. Una riforma - hanno sottolineato in una breve conferenza stampa congiunta sia Mazzella sia Ivanov - in cui il contributo dell'Italia in materia di formazione e specializzazione si sta già da tempo rivelando «particolarmente utile», grazie anche alla «vicinanza delle esperienze» che i due paesi vivono nel rapporto tra centro e autonomie locali. «Qui particolarmente rilevante - ha rilevato Mazzella - per le dimensioni della Russia, un paese amico della cui esperienza anche noi possiamo fare tesoro, rinsaldando il legame di amicizia con l'Italia». In concreto, questa «vicinanza» si è tradotta oggi nella firma di un'intesa tra la Scuola superiore italiana della pubblica amministrazione di Caserta e l'Accademia russa della pubblica amministrazione presso il Cremlino, istituita nel 1994 con decreto dell'allora presidente Boris Ieltsin. Sottoscritta dai rispettivi direttori, Angelo Maria Petroni e Vladimir Iegorov, l'intesa tra la Scuola e l'Accademia prevede tra l'altro che, nei prossimi due anni, fino a 120 funzionari russi (diplomatici compresi) partecipino a corsi di formazione e specializzazione in Italia, seguendo l'esempio dei loro 98 colleghi che negli ultimi tre anni ne hanno frequentati di analoghi in collaborazione con il Formez e la Luis. Ma l'importanza dell'odierna intesa - ha sottolineato Ivanov - non risiede tanto nei numeri quanto nei contenuti, con i corsi programmati su temi come diritto comunitario Ue, gestione delle risorse umane e problematiche dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). E proprio l'accordo di sabato scorso con l'Unione europea sull'adesione della Russia al Wto, ha ancora sottolineato Ivanov, mette in evidenza «l'attualità» della cooperazione con l'Italia anche in materia di funzione pubblica. «Ci servono amministratori molto capaci, in vista dell'adesione», ha detto il consigliere di Putin.