Gli «incappucciati»: no alla
Il 4 giugno per la visita del presidente americano già preparate
Un conferenza stampa in piena regola svolta nella sala «Luigi Di Liegro» alla Provincia di Roma. Due militanti incappucciati, che hanno sostenuto di parlare a nome dell'Assemblea dei movimenti romani contro la guerra hanno dichiarato che: «Cercheremo di bloccare la parata militare con i nostri corpi». Un gruppo di pacifisti proverà ad interrompere la parata militare all'interno di una serie di proteste contro la guerra in Iraq che culminerà in una manifestazione nazionale il 4 giugno, quando a Roma arriverà in visita il presidente Usa George W. Bush. I due hanno detto di essersi presentati incappucciati e vestiti con una tunica marrone per denunciare le torture subite da detenuti iracheni da parte di «secondini Usa» in Iraq e per rappresentare un movimento contro la guerra «non prigioniero della moltitudine di sigle». «Siamo incappucciati per l'orrore che abbiamo negli occhi e che nasce dalla guerra di Bush», hanno dichiarato i portavoce incappucciati che hanno condotto la conferenza stampa. «L'appuntamento pubblico è per la mattina del 2 giugno in via Labicana, angolo via dei Normanni, per provare ad interrompere una esibizione di armi nel giorno della festa della Repubblica», hanno quindi spiegato i due militanti. In occasione della visita di Bush a Roma il 4 giugno gruppi di militanti, hanno spiegato i due incappucciati, stanno organizzando altre manifestazioni di «contestazione radicale», oltre al corteo autorizzato e previsto nel pomeriggio da piazza della Repubblica a Porta San Paolo. «Fin dal mattino cercheremo di rompere la zona rossa - hanno detto - lo faremo nelle forme più diffuse, lasciando libertà di creazione alle diverse parti del movimento». I due militanti hanno detto di pensare a blocchi della circolazione nella città per intralciare gli spostamenti del presidente Usa, che incontrerà il Papa, il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Possibile anche una breve visita alle Fosse Ardeatine. E se dovesse recarsi al cimitero americano «ci sarà una manifestazione, da Anzio a Nettuno, per manifestare contro la guerra e contro tutte le guerre» ha spiegato uno degli incappucciati. «Non ci sentiamo di fare prescrizioni sulle forme di protesta che sceglieranno i cittadini», hanno detto. «Tutto, però dovrà essere pacifico» hanno specificato. Poi a chi domanda loro se è prevista la partecipazione dei black bloc rispondono che «Sì, ci saranno sicuramente, sotto lo striscione della Cia, e davanti e dietro la macchina del presidente Usa». I portavoce del movimento hanno quindi ribadito nella loro conferenza stampa quanto anticipato ieri da Il Tempo: bloccare la parata militare e fermare Roma durante la visita del presidente George W.Bush. Intenzioni bellicose che preoccupano i responsabili dell'ordine pubblico ma «non più di tanto. Di simili proclami siamo abituati a sentirli spesso prima di grandi appuntamenti - spiegano - Metteremo in atto i controlli necessari anche in fase preventiva. Ma senza particolare allarmismo». Nei prossimi giorni si riuniranno il Comitato per l'ordine e la sicurezza provinciale e nazionale dove verranno stabilite le misure per garantire il diritto di manifestare «senza armi», come ha spiegato nei giorni scorsi il ministro dell'Interno Pisanu. I piani per la sicurezza sono già stati predisposti e rimarranno segreti ma ricalcheranno quanto fatto in passato in analoghi eventi.