GLI ENTI LOCALI
L'invito, rivolto ai cittadini e agli enti locali, è della presidenza nazionale del Coordinamento degli Enti locali per la pace e i diritti umani che si è riunita a Perugia, con, tra i primi punti all'ordine del giorno, proprio la visita in Italia del presidente statunitense. «Consideriamo l'evento un atto politico-elettoralistico, che come tale disapproviamo», hanno sostenuto i rappresentanti del Coordinamento che hanno deciso di «rilanciare la politica di gemellaggio tra gli enti locali italiani e quelli degli Usa, allo scopo di rafforzare le relazioni tra l'Europa e l'America e le azioni comuni in favore della pace e della giustizia tra i popoli». La riunione ha segnato anche l'inizio della campagna per le elezioni amministrative di giugno «La mia città, strumento di pace». Un'iniziativa che parte dal Coordinamento e dalla Tavola della pace, con cui - è stato detto - si chiede a tutti i candidati alla carica di sindaco, presidente di Provincia e consigliere comunale e provinciale di inserire nel proprio programma «alcuni impegni concreti per la promozione della pace e dei diritti umani, dell'educazione alla nonviolenza e della cooperazione internazionale». In particolare, sottoscrivendo il documento, i candidati si impegnano tra le altre cose a dichiarare la propria città «per la pace» e ad inserire la norma «pace-diritti umani» negli Statuti comunali; ad aderire al Coordinamento; a rafforzare l'impegno dell'Italia e dell'Europa contro la guerra, il terrorismo e la violenza; ad istituire un capitolo di bilancio e un Ufficio per la pace con il compito di promuovere la cultura della pace; a lavorare per inserire l'educazione alla pace nei programmi scolastici.