Forza Italia, congresso per raccontare i fatti
E soprattutto, tre giorni di un «congresso vero, il congresso del partito più democratico che esiste nel nostro Paese», come sottolinea ieri il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, presentando l'assise. Ad Assago non sono previsti interventi di alcun esponente dell'opposizione: «Non li abbiamo invitati», spiega Bondi. Sarà anche un'assise che non prevederà tesi congressuali né discussioni sui rapporti all'interno della maggioranza: «Le chiacchiere le lasciamo ad altri - dice lapidario Bondi - parlano i fatti». «Sarà un congresso sobrio, senza effetti speciali. Il congresso di un partito di governo che parla con la forza dei fatti. Non un congresso autoreferenziale - aggiunge Bondi - ma un congresso che parlerà a tutti i cittadini italiani dei numerosi successi ottenuti dal governo Berlusconi nonostante fossimo in un momento di congiuntura difficile: stiamo cambiando l'Italia e stiamo mantenendo le promesse fatte agli elettori». E senza dubbio sarà di questo che parlerà il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nei suoi due interventi, previsti alle 19 di giovedì in apertura e alle 13 di sabato a chiusura dei lavori. «Il primo congresso nel 1998 - ha aggiunto Bondi - fu un momento fondamentale nella lunga traversata all'opposizione e dimostrò che Forza Italia non era un partito di plastica. Ora, questo congresso vero: il frutto di 121 congressi provinciali, con 3.708 delegati, tra quelli eletti a livello locale e quelli di diritto, a conclusione e prova della grande partecipazione e del grande confronto che c'è in Forza Italia». E a elencare quanto fatto dal governo Berlusconi saliranno sul palco del Forum di Assago tutti i ministri di Forza Italia, tranne uno: quello degli Esteri, Franco Frattini. Ad aprire i lavori, come è stato per la convention del decennale di Forza Italia, sarà giovedì pomeriggio la presenza femminile del ministro Stefania Prestigiacomo. Tutti i ministri, qualche sottosegretario e alcuni tecnici di area interverranno nella lunga maratona della seconda giornata congressuale. Con qualche differenza sui tempi concessi per gli interventi: dai 20 minuti di Scajola, Tremonti, Pisanu, Brunetta, Sacconi, Lunardi, Moratti, ai 15 di Martino, Marzano, Miccichè, Urbani, Stanca, La Loggia, Prestigiacomo, Sirchia, fino ai 5 minuti nei quali dovranno esaurire i loro interventi il sottosegretario alle Politiche Agricole, Scarpa Bonazza Buora e i colleghi alle Comunicazioni, Giancarlo Innocenzi e Massimo Baldini. Proprio all'introduzione del ministro Scajola è affidata l'illustrazione dell'Attività di governo e gli impegni mantenuti, mentre subito dopo Tremonti dimostrerà l'Abbattimento della pressione fiscale, Brunetta l'innalzamento delle pensioni minime ad almeno un milione di lire al mese e Sacconi annuncerà il dimezzamento dell'attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno un milione e mezzo di posti di lavoro. Ancora sviluppo e lavoro al centro dell' intervento del ministro Lunardi, sull'Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal Piano Decennale per le Grandi Opere. Le tre «I», inglese, internet e impresa, ovvero «una riforma per una scuola che davvero prepari al futuro», saranno invece il compito affidato al ministro Letizia Moratti, mentre l'attuazione del piano di difesa dei cittadini e la prevenzione del crimine con l'introduzione del poliziotto e del carabiniere di quartiere sarà al centro della relazione del ministro Pisanu, che porterà a conferma dei risultati la forte riduzione del numero dei reati. Le conclusioni di Silvio Berlusconi alle 13 di sabato, al termine di una mattinata che vedrà fra gli altri gli interventi dei tre capigruppo a Senato, Camera e Parlamento europeo, del presidente del Senato, Marcello Pera.