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Castelli: «Quante bugie, vado avanti»

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Il ministro della Giustizia replica ai magistrati che scioperano (l'86%): «Ecco cosa ho fatto»

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Parola del ministro della giustizia Roberto Castelli, che nel giorno dello sciopero dei magistrati italiani, replica punto per punto alle critiche del sindacato delle toghe. E dice a chiare lettere che sulla riforma dell'ordinamento giudiziario «il tempo è scaduto: o si fa o non si fa. Io ci ho provato». Il sindacato delle "toghe" - spiega il Guardasigilli - ha «mentito» quando ha detto «che non ho fatto alcun concorso: ne ho banditi due, uno a Bolzano e uno nazionale; e non è vero che abbia ridotto le risorse, perché basta guardare il bilancio per la giustizia, passato da sei miliardi e 60 milioni di euro nel 2001 a sette miliardi e 726 milioni nel 2004, con un aumento del 27,5%». Ma la «terza bugia» su cui più insiste Castelli riguarda gli interventi nell'edilizia giudiziaria: «È colpa mia se nei tribunali manca la carta igienica o se ci sono i topi? Perché chiederne conto al ministro e non ai responsabili degli uffici giudiziari? Io ho cercato di dare vita al maggior numero possibile di interventi in campo di edilizia giudiziaria». È a questo punto che Castelli mostra un elenco di 81 progetti (relativi al 2003 e ai primi mesi del 2004, mentre dal 2001 il totale dei progetti è 143) di ristrutturazione o di costruzione ex novo di uffici giudiziari per un totale di circa 285 milioni di euro. «Si tratta - spiega - di progetti approvati per i quali sono stati già concessi i mutui. I tempi di realizzazione dipendono ora dagli enti appaltanti, vale a dire i comuni. Ricordo solo che quando qui c'era il ministro Diliberto di progetti di questo tipo ne ha fatti otto». Su 81 progetti gli interventi economicamente più rilevanti riguardano Reggio Calabria (costruzione di un nuovo palazzo di giustizia, per un totale di oltre 81 milioni di euro); Milano (18 milioni 179 mila euro per l'ampliamento del palazzo di giustizia a Via S. Barnaba e a via Pace, più altri 10 milioni 478 mila euro per un altro progetto non definito); Vicenza (23 milioni 784 mila euro per la costruzione del nuovo palazzo di giustizia); Monza (21 milioni 691 mila euro per il primo lotto della costruzione della cittadella giudiziaria); Torino (oltre 20 milioni di euro per l'ampliamento del palazzo di giustizia); Lecco (12 milioni 770 mila euro per la ristrutturazione e l'ampliamento del palazzo di giustizia); Pavia (10 milioni 845 mila euro per lavori di manutenzione straordinaria del palazzo di giustizia). Via via, a decrescere nell'importo dei mutui concessi, si scende geograficamente nel centro-sud con oltre otto milioni di euro per la costruzione dell'edificio della procura del nuovo polo giudiziario di Latina (Roma) e sei milioni 716 mila euro per la costruzione del nuovo palazzo di giustizia di Marsala (Palermo). «Stiamo cercando di dar vita al maggior numero di interventi possibile nel campo dell'edilizia giudiziaria - ribatte Castelli all'Anm - E questi sono fatti che lo dimostrano». Quanto alla riforma dell'ordinamento giudiziario, Castelli pone come tempo limite il mese di settembre. «Dopo di che non c'è più tempo», dice, soprattutto perchè bisognerà approvare i decreti legislativi. Infine sentenzia: «Se noi ritirassimo la riforma, sicuramente il clima sarebbe più sereno. Ma noi in questo modo avremmo tradito gli elettori, che ci hanno votato per fare le riforme, non solo in materia di giustizia, per questo Paese».

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