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Mozione della Cdl, la Lega fa la difficile

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I capigruppo dei partiti della Cdl ieri la stavano finendo di elaborare. Il segretario dell'Udc Follini, ieri pomeriggio, nel ribadire che «l'obiettivo è di presentare una mozione di tutta la maggioranza», ha aggiunto che «l'argomento» della mozione è quello su cui insiste da giorni tutta la Cdl e il premier Berlusconi a proposito dell'epilogo nella situazione irachena. A mantenersi differenziata tiene però sempre la Lega: il ministro Castelli ha annunciato una riunione per questa mattina «nel corso della quale metteremo a punto la nostra posizione», mantenendo quindi una riserva. Il presidente della commissione Esteri del Senato, Fiorello Provera, responsabile della politica estera del Carroccio, ha dal canto suo sottolineato che la Lega ha sempre «auspicato un maggiore coinvolgimento dell'Onu e pieno successo alla missione Brahimi» e ha aggiunto che «fissare il 30 giugno come data per l'eventuale ritiro non ha senso in quanto il nuovo governo dovrà essere messo in condizione di governare e ciò è impossibile senza la presenza delle truppe della coalizione». Da registrare un urto interno ad An. Il responsabile esteri di Alleanza nazionale, Zacchera, ha chiesto che «in assenza di un intervento forte dell'Onu si pensi assolutamente ad una strategia di uscita dall'Iraq», il che comprende fissare «una data per l'inizio del ritiro del contingente italiano». Ignazio La Russa, coordinatore nazionale di An, è subito intervenuto dicendo che «quella espressa dall'onorevole Zacchera sulla questione Iraq è una opinione strettamente personale e credo, per quanto lui stesso mi ha riferito, almeno in parte fraintesa». Zacchera ha poi ribadito che «in assenza di una chiara presa di posizione dell'Onu, dopo il 30 giugno vada studiata una strategia di progressivo ritiro del nostro contingente dall'Iraq».

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