L'opposizione tenta di mettersi d'accordo
Tutti, a sinistra, ieri dicevano che per una mozione unitaria nella quale si ritrovassero tutte le «anime» pacifiste e para-pacifiste (e cioè triciclisti, ulivisti, rifondaroli, verdi, diessini di differenti osservanze, comunisti, occhettian-dipietristi, movimentisti, girotondisti più o meno sovrapposti e coincidenti ai rispettivi margini politici) bisognerà sapere quello che avrà detto Berlusconi. Tuttavia il sospetto che fra qualche partito si cerchi di sottrarsi voti a vicenda rimane. L'unica eccezione nell'opposizione è quella dell'Ap-Udeur: Mastella, infatti, in una conferenza stampa ha illustrato la mozione del suo partito, che prevede che «qualora non si realizzasse entro il 30 giugno l'assunzione diretta di responsabilità delle Nazioni Unite», il che vuol dire nessun ritiro prima del 30 giugno. «Alcuni amici del centro-sinistra - dice anzi Mastella - risentono di un clima ideologico da guerra fredda. Invece bisogna recuperare il clima di unità nazionale in politica estera secondo la tradizione Dc». Nei Ds, Luciano Violante ieri ha detto di ritenere che ci fossero «possibilità elevate» per una mozione unitaria del centrosinistra sull'Iraq. Il capogruppo Ds alla Camera ha aggiunto che per «correttezza» l'opposizione aspetta di conoscere l'esito dell'incontro di Berlusconi con Bush e che per decidere il da farsi tutti i capigruppo dell'opposizione si riuniranno stamani alle 11. A sfidare su una mozione unitaria è il leader del Prc Fausto Bertinotti, che tira dritto sulle sue posizione più avanzate rispetto al pacifismo: «Si sono ormai determinate tutte le condizioni per una posizione comune delle opposizioni sul ritorno delle truppe italiane dall'Iraq», dice, e avverte che se «non si realizzasse questa unità sarebbe un colpo grave alla crescita di una cultura di pace nel Paese e alla credibilità delle opposizioni». Nel centrosinistra però più di uno appare poco convinto dalle posizioni dell'integralismo pacifista. «Unità e chiarezza vanno di pari passo», dice Enrico Boselli, e chiarisce: «Quando parlo di unità - precisa Boselli - non mi riferisco alla Lista Prodi perchè è chiaro che siamo tutti uniti ma mi riferisco all'unità con le altre forze dell'opposizione con le quali - dichiara ieri il leader dello Sdi - troveremo domani una importantissima convergenza». «Però ricordando agli italiani - aggiungeva ieri mattina - quali sono le ragioni che ci spingono a chiedere il ritiro... vedremo i modi per trovare un accordo». La richiesta che la mozione in qualche modo spieghi perché si chiede il ritiro dall'Iraq però non piace agli altri dell'opposizione. Pierluigi Castagnetti ieri sera ha spiegato che «sarà un testo breve, di poche parole sul ritiro delle truppe» e che a questo esito ci si è arrivati per un «atto di responsabilità» dello Sdi, che quindi avrebbe tolto o attenuato quella sua pregiudiziale. D. T.