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Slitta la nomina di Alberoni alla presidenza Rai Guerra Tg1-Mimun su Vespa elettorale

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Ieri è nfatti esplosa la guerra sulla trasmissione del 13 giugno. Il direttore del Tg1 Mimun ha cercato di sedare le polemiche e le richieste dell'assemblea della testata che avrebbe voluto proprio il direttore alla guida del programma di commento al voto, annunciando ufficialmemte che sarà Bruno Vespa a condurre, su suo invito, lo Speciale Elezioni del 13 giugno. Mimun, spiegando che nel programma «avrà una nutrita e qualificatissima rappresentanza» e poi ha ricordato di aver rinunciato alla conduzione «dal settembre del 1994». Questo per replicare all'assemblea del Tg1, che ha detto no a Vespa e definisce «coerente» affidare la conduzione allo stesso direttore. «Prendo atto - aggiunge Mimun - della proposta avanzata dall'assemblea. È giusto che ricordi come nel corso di queste settimane di campagna elettorale e di votazioni le responsabilità dei programmi di approfondimento giornalistico di Raiuno, ivi compreso "Porta a Porta", è del direttore del Tg1». «Mimun - risponde allora il comitato di redazione - di fatto ammaina la bandiera del Tg1 consegnandola nelle mani di Vespa». E Mimun replica: «Non ho ammainato nessuna bandiera, nei giornali è la redazione che segue le indicazioni del direttore e non viceversa». Ma l'Ulivo spalleggia il cdr del Tg1 chiedendo ai vertici della Rai «chiarimenti per riuscire finalmente a sapere quali sono stati i motivi che hanno determinato la scelta di Vespa a discapito delle professionalità interne alla testata giornalistica Rai». Ieri intanto il CdA della Rai ha rinviato la formalizzazione della nomina del consigliere anziano Francesco Alberoni a presidente, dopo le dimissioni di Lucia Annunziata: «Non c'era nessuna urgenza, nessuna necessità di farlo subito - spiega il consigliere Marcello Veneziani - anche perchè Alberoni, in quanto appunto consigliere anziano, è già facente funzione di presidente». La nomina a questo punto «potrebbe avvenire sia dopo le elezioni - aggiunge Veneziani - sia nel prossimo consiglio», che è fissato per martedì primo giugno: martedì 25 maggio, infatti, è prevista l'assemblea dei soci. Rumi ha poi ribadito che dopo le elezioni se ne andrà: «Siamo ormai quattro, senza quel "più uno" secondo me necessario per la funzionalità del consiglio». Poco si è parlato del caso scatenato da «Striscia la notizia» su «La vita in diretta». Il dg Cattaneo però ha riferito che l'indagine sul caso sta andando avanti e qualsiasi risultato verrà fuori da questa o dalle altre ispezioni, che l'Internal Auditing sta compiendo in questi giorni, verrà prontamente comunicato ai consiglieri. Sempre ieri il responsabile della Radiofonia Marcello Del Bosco ha sintetizzato la richiesta che esporrà oggi a Cattaneo. «Se il piano di riorganizzazione va in porto così com'è - ha detto Del Bosco - Radiorai non esiste più, semplicemente si spegne». Giu.Cer.

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