Fra tir e vecchie glorie la carovana delle europee
C'è di tutto un po'. L'UDC SCEGLIE IL TIR — Romano Prodi aveva scelto il pullman per la sua campagna elettorale nel '96. Marco Follini vuol fare di più e per questo ha scelto un mezzo più grosso, il tir, per la campagna elettorale per le europee nella circoscrizione del Nord-Ovest. Il tour partirà il 19 maggio e si articolerà in 23 tappe con lo slogan: «Io c'entro. In città». Il tir, lungo 13 metri, «servirà a dimostrare la nostra presenza in ogni collegio elettorale del Nord-Ovest, città per città. Siamo un partito che vuole dialogare con la gente e che sta tra la gente» ha detto il sottosegretario alla Giustizia, Michele Vietti, nel presentare l'iniziativa al Circolo della Stampa a Milano. CANÈ VUOLE FARE GOL — «Didì, Vavà, Pelè sono 'a vallera 'e Canè» era lo slogan coniato dai tifosi partenopei per esaltare le gesta calcistiche dell'attaccante del Napoli, a metà degli anni '60, il brasiliano Jarbas Faustinho Canè. Per i suoi supporter, Canè era così forte con il pallone tra i piedi che con il trio brasileiro delle meraviglie Didì-Vavà-Pelè, appunto, «ci giocava a palla». Oggi l'ex numero 7 del Napoli del comandante Lauro e di Pesaola, vuole ancora fare goal. Ma con la maglia della Margherita: è candidato alle provinciali di Napoli. LA DIFESA DEGLI ALBERI — «Basta seghe». Non è una campagna di educazione sessuale per le scuole, ma lo slogan del Verde Maurizio Baruffi, candidato alle europee nel Nord-Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d'Aosta) e consigliere comunale del Sole che ride a Milano. «Si dice "basta seghe": si intende "basta tagliare gli alberi" - spiega Baruffi - per difendere il verde di quartiere e la qualità della vita nella metropoli lombarda, ma basta seghe anche in Europa dove le aree boschive sono costantemente minacciate da tagli, incendi e malattie degli alberi causate dall'inquinamento atmosferico e dalle piogge acide». TIMBRO GALEOTTO — Maledetta primavera. E maledetta burocrazia, deve aver pensato Giancarlo Parretti: per un semplice timbro (che non c'era) la sua lista «Orvieto agli orvietani» è stata dichiarata out dalla commissione elettorale del Comune umbro. Un vizio di forma, dunque, rilevato all'interno della stessa commissione dall'esponente di Alleanza nazionale, Andrea Sacripanti. Il timbro avrebbe dovuto essere posto in calce a uno dei fogli di sottoscrizione delle candidature.