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Provinciali, il Carroccio va da solo e An se la lega al dito

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Il consiglio federale del Carroccio ieri ha ribadito all'unanimità la decisione, presa il 29 febbraio scorso alla presenza del leader, di far correre da sola la Lega in tutte le province, senza fare alleanze con la Casa delle Libertà. La decisione degli uomini del Senatùr ha rilevanza, come è ovvio solo al nord. Molto negative le reazioni degli alleati, in riferimento soprattutto alla provincia di Milano. «Il treno elettorale della Lega è già in corsa. Il tempo per le discussioni è scaduto, la Lega quindi va da sola anche a Milano alle elezioni provinciali e, come sapete, sarò io il candidato», ha detto dopo il consiglio federale Massimo Zanello, assessore regionale lombardo alle attività produttive. «In questi ultimi giorni - ha detto Zanello - è stata avanzata su molti giornali l'ipotesi di una revisione della posizione della Lega. Un'ipotesi che sembrava accelerata dalla decisione di istituire la Provincia Monza e Brianza. Come io stesso ho ribadito proprio in questi giorni, il consiglio federale ha però deciso di continuare sulla strada che era stata scelta con Bossi». Zanello ha anche ribadito: «Mancano meno di 20 ore al deposito delle liste. Non ci sono le condizioni neppure per iniziare a discutere un'eventuale marcia indietro». Negativi i commenti degli altri partiti della Cdl. Per Paolo Romani, coordinatore lombardo di Forza Italia, «la decisione della Lega è un gravissimo errore». «Quella della Lega è una scelta incomprensibile, anche per gli elettori della Lega. La Casa delle Libertà è ferita gravemente, rimane comunque la candidatura di Ombretta Colli che è autorevole e vincente», ha commentato a sua volta Roberto Caputo, presidente del consiglio provinciale e vice coordinatore milanese di Forza Italia. Molto dura la reazione in An. «Chi tradisce una volta, tradisce sempre», ha detto il coordinatore lombardo di An, Massimo Corsaro, aggiungendo: «Sarà ancora più bello vincere da soli, al primo turno. Anche il coordinatore nazionale di An, Ignazio La Russa, affronta l'argomento: «Avevamo affidato agli amici di Forza Italia l'incarico di trovare un'intesa con la Lega, favorendo in tutti i modi la ricomposizione della Casa delle Libertà. Anche a costo di fare violenza alle legittime obiezioni di tanti nostri dirigenti del Nord, che avevano lamentato comportamenti irresponsabili e atteggiamenti politici immotivatamente ostili dei leghisti. È andata male». La Russa quindi mette in chiaro anche lui: «Sono certo che a Milano vinceremo al primo turno. Ma, in caso di ballottaggio, chiederò che, a meno di casi eccezionali, l'eventuale apparentamento al secondo turno della Lega o di altre liste sia deciso con l'assenso di tutti i partiti della Cdl. E già prevedo che sarà molto difficile ottenere il sì di Alleanza Nazionale».

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