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Pensioni, il governo pone la fiducia

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Levata di scudi dell'opposizione e dei sindacati che minacciano guerra

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La decisione di tagliare corto ha suscitato la dura reazione, oltre che dell'opposizione, anche dei sindacati i quali minacciano iniziative di lotta. Il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, si augura che il disegno di legge delega sulla riforma delle pensioni, una volta licenziato dal Senato, sia ratificato dalla Camera. Parlando a margine del Forum della P.A., lo stesso Sacconi ha precisato che sulla riforma previdenziale «è importante concludere presto il voto al Senato perché poi penso sia legittimo chiedere alla Camera in terza lettura, come usualmente si fa, di ratificare quel testo; in modo cioè che il voto della Camera diventi definitivo». Cgil, Cisl e Uil, in una nota unitaria, dopo aver invitato i lavoratori a promuovere subito iniziative contro «questo provvedimento inaccettabile nel metodo e nel merito», annunciano che già oggi potrebbero comunicare «ulteriori forme di protesta». «Dopo aver negato un serio confronto con le organizzazioni sindacali - rilevano i sindacati confederali - si impedisce al Parlamento di esprimere la sua sovranità in materia legislativa e si impone un provvedimento lesivo dei diritti di giovani e anziani». Protesta anche l'Ugl, il sindacato vicino ad An, perché con il timing proposto per il voto, i senatori hanno poco tempo per valutare il maxiemendamento. Contro la richiesta di fiducia il responsabile dei problemi del lavoro della Margherita, Tiziano Treu, parla di «decisione politica gravissima, che impedisce il dibattito su una delle riforme determinanti per l'assetto sociale. Mentre Mauro Fabris (Udeur) afferma che la fiducia «uccide ogni possibilità di confronto e di miglioramento in sede parlamentare», ed è stata posta a scopo «unicamente elettoralistico». «Il Governo è terrorizzato dal giudizio elettorale - dice Natale Ripamonti dei Verdi - ma è anche disperato perchè deve rendere conto in Europa della promessa relativa alla riforma previdenziale già approvata».

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