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Ma gli Usa si stringono ancora attorno a Bush

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Il video della decapitazione di un ostaggio, un civile, un ebreo, un americano, Nick Berg, 26 anni, annichilisce d'orrore il Paese, che non lo vede perché le tv non lo mostrano. E il capo terrorista, luogotenente di al Qaida in Iraq, contribuisce, con il suo crimine, ad allentare la pressione dell'opinione pubblica sul presidente George W. Bush e sulla sua Amministrazione, per la servizie inflitte da militari americani a detenuti iracheni. Sul prato della Casa Bianca, il presidente, il voto scuro, condanna la decapitazione «ingiustificabile» e afferma: «Continueremo la nostra missione» in Iraq. È la sua risposta ai terroristi integralisti islamici che, uccidendo Berg, volevano «scuotere» la determinazione dell'America a portare la democrazia in Iraq: «Non ci faremo distrarre», garantisce il portavoce di Bush Scott McClellan. Sull'indignazione per le immagini delle torture, sciorinate in pubblico, prevale l'orrore per quelle della decapitazione, confinate su internet. Neppure il presidente le vede, fanno sapere i suoi portavoce. Ma la guerra delle immagini «low tech», a bassa tecnologia, video sfocati e macchine digitali da quattro soldi, continua a presentare dei rischi per Bush e per il suo segretario alla difesa Donald Rumsfeld. Foto che fanno più danni d'una bomba. La stampa più autorevole li tiene nel mirino. Il New York Times nota che «la responsabilità è dell'Amministrazione». Il Washington Post è durissimo: «L'amministrazione Bush continua a cercare di ingannare il Congresso e il pubblico sulle politiche che hanno contribuitro agli abusi criminali». Il rivale di Bush nelle presidenziali di novembre, John Kerry, torna a chiedere che Rumsfeld se ne vada: non solo per lo scandalo del carcere di Abu Ghraib, ma anche per tutti «i suoi errori di calcolo» dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. Kerry suggerisce a Bush il successore: «Non è insostituibile: al suo posto potrebbero starci diverse persone», compresi i senatori John Warner e John McCain (due repubblicani, ovviamente).

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