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Tremonti «blinda» la Rai. Rumi: lascio dopo il voto Alberoni: «Per ora andiamo avanti e potremmo anche decidere su presidente e privatizzazione»

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Il giorno della riunione del Consiglio della Rai sul futuro dello stesso CdA comincia con una lettera del ministro del Tesoro che invita consiglieri a rimanere in carica dopo le dimissioni di Annunziata. Il titolare del dicastero dell'Economia parla in forza del ruolo, attraverso Rai Holding, di azionista di riferimento della tv pubblica, attribuito al Tesoro dalla legge Gasparri che nei criteri di nomina del CdA Rai a 9 membri prevede sarà Tremonti, a indicare il nome del presidente e di un secondo consigliere. Richiamando i consiglieri al senso di responsabilità, il ministro invita il CdA a mantenere il loro incarico. Un appello alla stabilità che scatena la reazione del centro-sinistra, da una settimana compatto nel chiedere l'azzeramento del vertice, e l'intervento del presidente della Vigilanza Petruccioli che scrive a Tremonti sottolineando che il suo invito al CdA «è in contrasto con le leggi e con una consolidata giurisprudenza della Corte Costituzionale». Un Tremonti quasi «fuorilegge» quindi per Petruccioli mentre l'intimidazione a Rumi arriva da Passigli dei Ds che gli intima di «non fare atti illegittimi». Una risoluzione dell'opposizione in Vigilanza è annunciata dalla diessina Buffo. Difende l'intervento di Tremonti il ministro Gasparri. «Non posso che esprimere - afferma - compiacimento e condividere il suo appello». Intanto l'appello raggiunge l'obiettivo. Almeno fino alle elezioni. Il CdA va «avanti compatto per ora», dice Marcello Veneziani, dove «per ora» significa fino al 13 giugno, dead line almeno per Giorgio Rumi, che ha anticipato l'intenzione di dimettersi dopo le Europee. «Non scappo ora - ha spiegato - perchè c'è la lettera di Tremonti, ma per me la rappresentanza della metà degli italiani è importante come chi rappresenta la maggioranza». Anche il consigliere anziano Alberoni si aggiunge, ma con delle differenze. Se Rumi preferirebbe gestire solo l'ordinaria amministrazione, lui sembra più decisionista, anche se in serata fa un passo indietro e parla di «commenti sulla situazione giuridica»: «Per adesso mi trovo a fare il presidente facente funzioni, perchè io stesso ho chiesto di non procedere alla votazione del nuovo presidente. Vogliamo pensarci. Abbiamo deciso di mettere la questione all'odg della prossima seduta. Ma poi vedremo se sarà il caso. Noi- aggiunge- saremo saggi e prudenti, ma se ci fossero decisioni importanti da prendere, come la fusione di Rai Spa in Rai Holding Spa, non potremo certo sottrarci». Giu.Cer.

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