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L'Ecofin premia l'Italia per la buona volontà

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Il commissario Ue, Almunia: già prese misure per tagliare la spesa pubblica. Tremonti: soluzione logica

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Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha commentato con soddisfazione la scelta dell'Ecofin di rinviare al 5 luglio la decisione sul «cartellino giallo» proposto all'Italia da Bruxelles, che prevede per il 2004 un deficit al 3,2% del Pil. La decisione dei 25, presa senza votazione, ha confermato l'orientamento assunto l'altra sera dai ministri di Eurolandia. Le uniche riserve le hanno presentate Austria, Svezia e Spagna, ma solo il neo ministro spagnolo Pedro Solbes si è apertamente dichiarato contrario al rinvio. La proposta di un early warning a Roma era stato il suo ultimo atto come commissario Ue agli affari monetari ed economici. Ieri, commentando la decisione dei partner, ha detto che si è tenuto «conto di ragioni politiche, in quanto pare che ci siano delle elezioni europee in Italia». Il rinvio è stato annunciato dal presidente di turno, il ministro delle Finanze irlandese, Charlie McCreevy: «Il governo italiano si è fermamente impegnato a tenere il proprio deficit sotto il 3% con misure tempestive ed immediate. C'è stato quindi un consenso per posticipare a luglio la decisione, dopo la verifica degli interventi aggiuntivi». Al suo fianco, il commissario Ue, Joaquin Almunia, che ha rimpiazzato Solbes, deciso a considerare «gli aspetti positivi della situazione», nonostante il nuovo no incassato, per ora, da Bruxelles. «Prendiamo atto che il Consiglio non è stato in grado di prendere oggi una decisione» ha detto Almunia. «La nostra iniziativa è pienamente fondata ed ha già prodotto come risultato l'assunzione di nuove misure da parte del governo italiano per tagliare le spese pubbliche con effetti sull'anno corrente. Tuttavia - ha precisato - l'entità, l'impatto e la tempistica di queste misure restano ancora ignote». Gli occhi sono quindi ora puntati su Tremonti. «Abbiamo un chiaro impegno da parte del ministro italiano sul fatto che il governo prenderà le misure necessarie per mantenere il deficit sotto la soglia del 3% del Pil» ha affermato il ministro tedesco delle Finanze, Hans Eichel, definendo «ragionevole» la decisione dell'Ecofin. Intanto, dall'ultimo Economic Outlook dell'Ocse risulta che, tra tutti i partner del club dell'euro, l'Italia, insieme alla Germania, è il Paese cui spettano le sfide più difficili. In primis quella di dare una nuova sforbiciata alla spesa pubblica per contenere un deficit che quest'anno sforerà il 3% e il prossimo si avvicinerà addirittura al 4%. In secondo luogo la necessità controllare il debito e di correggere rapidamente le smagliature nei sistemi di corporate governance per evitare che le conseguenze di scandali come quelli Parmalat e Cirio si traducano in un rischio di credit crunch.

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