Montezemolo: «No al made in Europa Gli imprenditori si diano da fare»

Montezemolo, di fronte all'assemblea degli industriali di Vicenza, infatti ha avvertito: «Ho sentito parlare di made in Europa. Forse a certi paesi emergenti può fare comodo, non certo al made in Italy». Poi ha lanciato un monito ai colleghi: «Se da un pò di anni a questa parte il nostro export è in calo, se la competitività del sistema delle imprese è in calo, diciamocelo francamente: non può essere sempre colpa del sindacato o del governo di turno. Rimbocchiamoci le maniche, guardiamo in casa nostra e da parte di Confindustria deve venire in questo senso un segnale forte». Montezemolo ha quindi richiesto con forza una unicità di interventi da parte delle istituzioni a favore dell'export delle imprese italiane. «Quando dico internazionalizzazione significa chiedere che in giro per il mondo non ci siano più 150 mila sigle, dall'Ice alla Sace, alle Camere di commercio alle ambasciate». Quindi ha chiesto anche un «rapporto nuovo e diverso tra sistema imprenditoriale e mondo bancario». «Bisogna chiedere alle banche di muoversi come imprese, come aziende che sanno scommettere sullo sviluppo delle aziende giuste». Di fronte alla folta platea degli imprenditori Montezemolo, ha quindi riproposto il suo progetto. «Dovrà essere una Confindustria che faccia più impresa, meno vicina alla politica». E ancora, secondo Montezemolo, l'associazione di viale dell'Astronomia dovrà essere «una Confindustria moderna, autorevole, che non dice solo no». Quindi, ricordando la doppietta vittoriosa di ieri: «Nessun declino, dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo rimboccarci le maniche e il nostro mestiere e sempre quello di guardare avanti».