Conti pubblici, 2 miliardi dal recupero crediti
Secondo le fonti finanziarie lo scorso venerdì il Tesoro ha inviato alle banche una lettera per sollecitare l'invio di manifestazioni di interesse per l'incarico di arranger dell'operazione. La cartolarizzazione riguarda i contributi non a fondo perduto facenti capo al ministero dell'Università e Ricerca Scientifica e al ministero delle Attività Produttive. Le risposte delle banche dovranno arrivare entro venerdì prossimo. Intanto per quanto riguarda il fisco, i tempi si allungano. Si parla di una soglia di non tassabilità fino a 9.000-9.500 euro (circa 18 milioni di lire) che si riduce con l'aumentare del reddito. E poi tre aliquote. Sul tavolo per la riduzione delle tasse arriva quindi una nuova ipotesi, che sembra acquistare maggiore forza rispetto all' idea di introdurre dal 2005 le due aliquote del 23 e 33%. Di certo il confronto politico, che doveva tenersi tra oggi e domani, potrebbe slittare. Forse di una settimana. Così si sposta nel tempo anche l'ipotesi del varo di un decreto con il quale il governo punta a fare il taglio da 12,5 miliardi di euro degli incentivi alle imprese. L' obiettivo è quello di rilanciare l' economia aiutando da una parte redditi bassi e dall'altra le piccole e medie imprese. C'è l'ipotesi che prevede l'aumento della no-tax area; un' aliquota al 23% che sale da 25.000 a 40.000 euro; e un' aliquota al 33-35% dopo questa soglia. Ma nelle ultime ore si starebbe lavorando ad una ipotesi a tre aliquote. Fini spiega che questo servirebbe a concentrare gli sconti sulle fasce medio basse, evitando regali ai redditi più alti. Per Fini bisognerebbe trasformare al 23% le attuali aliquote del 29 e del 31%, che arrivano fino a 32.600 euro; dovrebbe calare al 33% l' attuale aliquota del 39%, che si applica sui redditi tra 32.700 e 70.000 euro, e rimanere invariata al 45% l'aliquota sui redditi sopra questo valore sulla quale intervenire «solo successivamente» perchè riguarda solo una «ristretta elite di cittadini»: circa 500.000 contribuenti. Ma in discussione vi sono anche le detrazioni. Il confronto è in atto anche sui tagli. La riduzione degli incentivi alle imprese per un punto di pil, come annunciato da Berlusconi, prevede l' arrivo di un Fondo Unico che attraverso la Casse depositi e prestiti favorisca gli investimenti delle imprese con prestiti a bassissimo interesse. Il «taglio» delle spese potrebbe arrivare per decreto già quest'anno. Questo darebbe dei benefici sul fronte dei conti pubblici che, come ha spiegato il Ragioniere Generale dello Stato Grilli, prevedono un deficit al 2,9% subordinato alle condizioni indicate dal governo nella Trimestrale di cassa.